Ecco! Mi piacerebbe salire lassù con la mia bicicletta!



Era l'estate del 2013 quando vidi per la prima volta il Monte Aralalta dal passo di Sodadura e dissi a Daniele, il mio socio di trekking, questa frase!
Ebbene, due anni dopo si realizza il desiderio.
Sveglia presto, intestino in guerra e via!
La bici è trascurata non tragicamente ma parecchio ormai da marzo. Ieri sera ho sistemato qualcosa giusto perchè non mi si consumi sotto il sedere e la metto sul tetto perchè in macchina, tra ramponi, tenda, stuoini picozze, cambi vari, ferri, selle, ecc, ecc non ci sta più nulla...
La attacco bene così non ci penso più fino all'arrivo a Sottochiesa dove mi aspetta Rebu che parteciperà a questo giochetto con entusiasmo!
Il giochetto so che sarà impegnativo, sia in salita, sia in discesa e so che Rebu può farlo!



Partiamo alle 8:00 da Sottochiesa dopo una seconda abbondante colazione.
La strada l'abbiam già percorsa lo scorso anno fino ai Piani di Artavaggio e poi al Rifugio Nicola!
Sono un po' orgoglioso di Rebu!
Non è che sia merito mio, però qualche consiglio glie l'ho dato e vedo che allenandosi ha fatto enormi progressi e, il rifugio Nicola che un anno fa era una meta insperata, oggi è solo un punto di passaggio a cui arriva serenamente.
Dai Piani d'Artavaggio al Rif.Nicola, la salita è impegnativa e per pedalarla tutta bisogna avere una buona tecnica di guida.
Sono contento anche della mia condizione.
L'anno scorso, sull'ultima rampa diretta (senza fare l'ultimo tornante) ero al limite.
Quest'anno, pur con gomme inferiori su questo fondo, salgo in scioltezza...
Bene! Siamo fiduciosi che sarà un'ottima giornata!





Ultima rampetta anche per Francesco e CRACK si trancia di netto il 22, la corona piccola.
Non ho mai visto nulla di simile! Un difetto? Il serraggio molle? Non sappiamo. Sappiamo solo che su quei terreni il 22 servirebbe proprio.
Per fortuna però, il grosso della salita è andato. Ci beviamo sopra una birretta e continuiamo entrambi, io metto il 33 anteriore per partecipare alla sofferenza (!) e lui si tiene l'unica corona rimasta: un bel 36.



Siam d'accordo però che sull'Aralalta utilizzerò il mio 22 per poter pedalare più che posso e possibilmente raggiungere la cima pedalando!
Fino al Nicola pedaliamo su strade bianche e/o cementate anche ripide ma ora cambia musica! I mezzacosta pratosi e rocciosi che dal Passo di Sodadura portano al cospetto dell'Aralalta sono splendidi.
I prati sono fioriti e rigogliosi.



I tratti di sentiero sono a volte veloci, a volte più tecnici e a volte leggermente esposti. La difficoltà è comunque mediamente bassa salvo per brevi tratti mooolto tecnici e moooolto divertenti!
Seguendo il sentiero 101 siamo sotto al pendio del monte Aralalta.



Già da qualche minuto ci siam resi conto che non si potrà pedalare totalmente fino in cima ma abbiamo la speranza di compiere le ultime centinaia di metri in groppa ala nostra bike!



Attacco il pendio intemedio che mi strappa i polmoni e riesco a pedalare sì e no per un centinaio di metri superando gradini erbosi e pendenze folli poi devo guardare in faccia alla realtà e per un altro centinaio di metri abbondante carico la bici sulle spalle e raggiungo il crestino erboso che ci porterà in cima!



Rebuuuu! QUi si pedalaaaaa!!!
Fammi qualche foto dai!!!
Ci organizziamo per due o tre fotografie e ripartiamo a pedali...





Ora, per qualcuno sarà una montagna normale che poi nessuna montagna lo è.
Non sarà altissima ma lì in mezzo sembra proprio di sì e non ci sarà neve ma...

Non riesco a spiegarmi il perchè e non ho intenzione di cercare di farlo ma, mentre pedalo gli ultimi metri e conquisto la "mia" cima vuota, mi coglie un brivido e gli ultimi venti, trenta metri di pedalate sono un crescere di emozione così forte e incontenibile...



Scopro solo ora mentre scrivo che ero sul Pizzo Baciamorti 2009m e l'Aralalta (di tre metri più basso) lo avevamo raggiunto e attraversato poco prima...

Ora sono sull'attenti davanti alla Madonnina di vetta!
Arriva a pedali anche Rebu che col 36 ha il suo bel da fare e l'euforia e l'entusiasmo per la conquista sono reciproci!

Non è stato nè banale, nè estremo ma di certo un bel viaggio e, per quanto le discese siano quasi sempre troppo corte, questa, da una via diversa da quella di salità sarà di grande soddisfazione!







Dopo una bella pennichella sul prato in cima, puntiamo al rifugio Gherardi, prima per il crestino erboso molto coreografico, poi per il pendio impegnativo fino alla bocchetta di Regadur e poi per il meraviglioso sentiero 120 conosciuto dai locals come "i Canaloni".
La montagna attraversata da numerosi canali detritici in erosione continua, offre un fondo che è tutto un programma e la guida è molto ingaggiosa!!!





Arrivati sui prati dei piani di Alben, si possono mollare un po' i freni.
Mi raccomando da solo di stare attento, di non rompermi ossa che vorrei scalare tutta l'estate e penso alla mia socia di scalate ma poco dopo mi ritrovo a completare qualche curva al limite in appoggio sui bordi laterali del sentiero!!!



Sono incurabile ma globalmente non esagero e la discesa procede serena passando al rifugio Gherardi e poi da una stradina un po' sterrata, un po' cementata e spesso sassosa.
Rebu vuole rilassarsi un po' e il sentiero sassoso per Pizzino preferirebbe evitarlo.
Io le mie soddisfazioni me le son prese, quindi va bene così.
Il lato positivo della stradina è che sui tratti cementati si vola come dei caccia!
Le meraviglie comunque non sono finite perchè Rebu che è quasi un local mi porta poi a far tagli per tracce tra prati e boschi e piccoli borghi dalla bellezza indiscutibile.





Arrivo un po' stanco di sonno e, dopo la birra e le patatine sull'uscio di casa, mi addormento sulla sedia con la testa appoggiata al muro per venti minuti.
Rebu mi chiama, carico la bici sulla Pandina e si va a mangiare dai suoi cugini simpatici e ospitali.
Il ritorno sarà molto lungo.
Parcheggio un paio di volte per dormire un po' e in una di queste incasso il paraurti posteriore andando addosso un muro...piano ma addosso!
Dovrò rimetterlo in sede ma prima vado a ingrassar la bici che è lì che asciuga dopo il bagnetto!
Domani farò la prima lezione di mtb come maestro e bisogna presentarsi in perfetta forma e bici in ordine!



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