1 - 6 - 06
Cerco ora di fare il punto su una situazione che nella mia vita è stato un botto:
Ho capito finalmente, alla tenera età di 32 anni e un pezzo, PERCHE' SUONO.
Devo ringraziare infinitamente una persona ed una situazione che si è andata a creare a fine 2005 e inizio 2006. Ho ritrovato su internet, dopo tantissimo tempo la prima ragazza di cui mi sono innamorato, avevo 14 anni, ero più deficiente di adesso e l'avevo trattata proprio male.
Da parecchi anni mi sentivo in colpa per come l'avevo trattata, allora ho pensato di scriverle una lettera di scuse, non una e-mail, una lettera!
Lei mi ha risposto subito e ci siamo pure visti e vi assicuro che per qualche giorno ho sragionato, talmente questa situazione mi coinvolgeva...
E' stato automatico mettermi al pianoforte e scrivere un pezzo, ci ho messo tre mesi e mezzo per scriverlo e registrarlo a tratti mentre lo scrivevo...
Di solito in due giorni al massimo, un pezzo nuovo è bell'e che finito!
Quando ci eravamo visti a fine 2005 lei mi ha chiesto se, ora che le avevo chiesto scusa, mi sentivo a posto...
Io l'ho preso come un insulto fatto con stile e meritatissimo, e la mia risposta è stata sincera: le ho detto di no, che mi sarei sentito un po' in colpa a vita.
Sinceramente è per lei che le ho chiesto scusa, perchè da ragazzina e men che meno ora non meritava certe cose ...ovviamente lo so che ormai è fatto e la cosa non rimedia nulla, ma magari allevia un po'.
Io, in compenso, in questo periodo stavo peggio di prima. Avevo la bocca dello stomaco a pezzi ed il tutto si amplificava quando ascoltavo il nuovo brano che stavo scrivendo, ancora incompleto...
Beh! Il brano ad un certo punto è finito (A Criss...) e, per qualche giorno, sono stato da Dio, non dopo una congestione e convulsioni fortissime che secondo me c'entravano qualcosa con tutto ciò.
E lì ho capito, ma non ne ero ancora proprio certo.
La conferma è arrivata con l'ultimo pezzo che ho scritto e registrato per Beatrice (Una storia...).
Suono, ma più che altro scrivo musica, perchè ne ho bisogno e mi fa star meglio.
E' la mia astronave per lo spazio infinito e tranquillo, mi porta lontano dai problemi e dalla tensione che a volte dà la vita, ma soprattutto l'amore, cioè, la vita.
La vita è soprattutto amore per le cose e per le persone e per noi stessi, e quando qualcosa di tutto ciò non va bene, o sembra andare troppo bene e, comunque, è troppo forte per reggerlo, apro il pianoforte o imbraccio la chitarra e scrivo, o suono quel che ho già scritto, e quando ho finito sto sempre un po' meglio.
Suonare con il gruppo non c'entra nulla: E' come bere una birra con gli amici ed amplificare ciò che gli racconto, e accidenti se mi piace, lo farei anche una vita per lavoro, ma non c'entra nulla.
Penserete che io sia pazzo, un po' lo penso anch'io! E vi chiederete perchè devo scrivere anche quando una cosa va per il verso giusto...
La risposta è:"Perchè sì!", ...sì, perchè il mio cervello, (o cuore, chiamatelo come volete...) nel bene e nel male, non ha il senso della misura!