Concentrazione totale.
Mi parli tu, mi parlano il vento e la roccia.
Mi assecondi e mi assicuri perfettamente mentre loro mi raccontano e io rimembro e parlo di storie antiche e sogni inseguiti a lungo che inaspettatamente si realizzano stravolgendo la vita.
I passi delicati, vedo i prati laggiù oltre il nulla sotto i miei piedi.
L'adrenalina impazza!
Il sole è lassù, dietro la fredda parete.
Andiamo!
Bisogna arrivare in cima per farsi baciare e sprizzare di gioia!
E ora scendiamo, laggiù, nel vuoto che ci avvolge.
Ste - 1 giugno 2015
- Leggi anche la relazione di Laura!
LAURAAAAAA?!!!
Din don din don din don din donnnn!
La sento urlare qualcosa...
E' pieno di pareti e di echi intorno...
E' contenta!
Molla tutto, recupera, vieni, vengo!
E ora aspetto solo che salga lei e il mio bacio di vetta!!!
In cima!
Oggi ci siamo capiti! 13:20 al "nostro parcheggio", puntuali!
Voglio e vogliamo portarci a casa una scalata in Grignetta come si deve!!
Lo zaino è pronto da ieri pomeriggio. Ieri sera in palestra ho scalato con le scarpette vecchie e bucate per non togliere ordine allo zaino preparato con cura. ...boulder interessanti comunque!!!
Ci sono Criss e Cross, le mie meravigliose mezze corde, l'imbrago, un po' di ferraglia, acqua, giacca, felpa, qualcosa da spizzicare, guanti, cappellino, frontale, ecc...
La Grignetta si peresenta col cappuccio ma sarà un bel pomeriggio asciutto.
Oggi dovremmo salire con la mia macchina ma trasferiamo tutto sulla sua perchè nel baule ha fiori e piante di begonie che non devono prender caldo e sarà meglio parcheggiarle nelle ombrose faggete dei Piani Resinelli...
Via!
Poco dopo siamo in via alle Foppe, aspetto che Laura si prepari visto che arriva direttamente dal lavoro, poi mi carico l'abbondante zaino e partiamo.
Laura si offre di dividere i pesi ma me la sento di restar così. Gambe e fiato sono più che sufficienti e siam bilanciati! Lei poi ha qualche vettovaglia di cui approfitterò!
...solo il mio casco è nella mia macchina...mannaggia a me!
Bene!
Lo Ste scalerà per la prima volta in vita sua senza casco e per di più in Grignetta...
Ma nessuna intenzione a rinunciare! ...mi sento solo un po' sciocco.
Saliamo dove nove anni fa percorsi col Toso la nostra prima via in Grignetta e allora il casco non ce l'aveva lui. Oggi io!
Laura mi chiede se voglio il suo e ...non ci penso nemmeno ad accettare. La testa semmai me la spaccherò io!
Su!
L'avvicinamento è tranquilo.
La torre del Pertusio mi si offre sempre sul piatto con quel tiro sull'avancorpo e relativa via che prima o poi dovrò andare a provare ma non oggi...come con tutto ho bisogno di tempo...e speriamo che mi aspetti senza crollare!
Il Torrione del Pertusio e il suo avancorpo
Siamo ben in vista delle pareti del Cinquantenario e della Cecilia...e lei indica!!!
Guardale là che belle! Come andrà oggi Ste?
Poco dopo siamo all'attacco della via comune a Cinquantenario e Cecilia nella tranquillità deserta del venerdì pomeriggio.
Fa freschino. Siamo a Nord, siamo all'ombra e c'è un po' di arietta.
Il sole si fa desiderare e le condizioni, da afose e torride del sentiero, si fanno un filo più severe.
Su le giacche e via!
Provo a farmi una specie di turbante protettivo con la felpa ma, a parte il sentirmi un idiota, è troppo scomodo e non proteggerebbe nulla.
Filate Criss e Cross, un otto a destra, un otto a sinistra e su.
Mi offro di partire io per i primi due tiri che sono un po' strani.
Il primo cortissimo, abbastanza dritto e carino ma con 40 - 45 metri di corde da recuperare e il secondo un po' camminato fino alla sosta prima del canale da cui si attacca finalmente la Cecilia.
Per il terzo tiro è Laura a mandarmi da primo. Un problemino alle mani le sta rovinando un po' il pomeriggio e cerco di accomodare le cose come posso: scalo e sto un po' più attento a lei di quanto ci starei normalmente fino a sembrarle anche pesante ma cercando di non superare il limite.
Sul quarto tiro
Supero il canale e, con un passo un po' tecnico (seppur dato di III ma è tutto relativo), mi immetto nella parete della Cecilia sulla rampetta inclinata verso destra e concateno il terzo e quarto tiro della via che conosco e so che sono abbastanza dritti da poterlo fare.
La sosta è al di là e poco sopra la spaccatura tra Cecilia e Cinquantenario ed è sempre un po' impressionante guardar dentro e fino in fondo a queste crepe tra le montagne...
Arrivo in sosta e recupero Laura che sale sempre meglio e più sciolta nell'anfiteatro della Cecilia che ci sovrasta! L'ambiente è sempre più aperto e lì Laura ci sta bene!
Io e Laura alla S4 della via comune al Cinquantenario
Che bella montagna!
Ci sono affezionato da quando, al corso di alpinismo da allievi, decidemmo col Toso, Alessandra e Filippo, durante una cena in Dolomiti, che sarebbe stata la nostra prima guglia da conquistare!
Siamo all'attacco del traverso che porta alla sella tra Cinquantenario e Cecilia.
Da qui studio con attenzione la via di salita alla guglia acuminata del Torrione del Cinquantenario.
Il torrione del Cinquantenario
Oggi me la sentirei di tentare di farla da primo!
Già di per sè, questo è un pensiero di cui non mi capacito!
Come è possibile che io lo abbia anche solo pensato? Eppure...
Parto abbassandomi leggermente sulla destra in vista di un resinato piazzato saggiamente per proteggere il secondo e l'eventuale rientro, proseguo sulla facile cengia irregolare, aggiungo un cordino a cui rinvio, poco dopo sono in sosta e la mia socia mi raggiunge velocissima.
E' una comoda sella, aperta e panoramica.
Sotto di noi a sinistra, leggermente alle spalle, vediamo i cordini nuovi, recenti, penso usati da Marco Anghileri per proteggere e ripetere in solitaria poco tempo fa la notevole Via dei Ragni aperta da Dino Piazza nel 1959, appesa su quella lavagna gialla che è la Cecilia a ovest...
Parliamo spesso di Marco ultimamente, chissà perchè?
Siamo sotto la cima del Cinquantenario. Manca un tiro all'esile cuspide.
Chiedo:"Può provare lo Ste?"
"Vai!" mi risponde.
E io:"So che non si chiedono i baci ma me ne daresti uno di incoraggiamento?"
"Smack!" Penso:"Strawow"
"E poi mi toccherà darti anche il bacio di vetta!!!" dice lei!
E io penso:"Speriamo!" ma non ricordo cosa le dico!!! Troppe emozioni tutte insieme...
Laura affronta i primi metri molto esposti dell'ultimo tiro al Cinquantenario
Parto concentratissimo.
Per qualcuno, concentratissimo può voler dire in silenzio, lui o lei, il vuoto, l'aria e la montagna.
Io invece chiedo a Laura di parlarmi!
Adoro la sua voce.
E' più rilassata di prima e ora il suo tono è dolce, simpatico, come quasi sempre, un misto dei tanti luoghi in cui ha vissuto e della sua storia che conosco appena e, quando è così, mi rilassa e mi aiuta.
I primi passi non sono un problema, il che è assurdo!
Lo Ste che si butta fuori a sinistra, col vuoto sotto di sè e, alle sue spalle, staccata di trenta, quaranta metri la parete gialla della Cecilia che scende e sprofonda di cento metri, liscia come una lavagna per sparire nei ripidissimi prati almeno trecento metri sotto i miei piedi...
Sono passi che ho sempre giudicato impossibili per me fino a pochi mesi fa e ora non so.
Terzo grado che qui sembra almeno un quarto, molto esposto ma vado bene.
E' nove anni che lo speravo...senza contare i sogni fatti prima ancora...
Complici i miei allenamenti intensi in palestra, ogni piccola tacca mi sembra una maniglia e, comunque, sto tutto sui piedi!
Sto scalando come so fare.
Sono due metri sopra la sosta ed è finita la zona delle sensazioni conosciute, ora vedremo!
Laura mi fa una sicura esemplare che nemmeno ci penso. Glie lo dirò più tardi quando saremo giù...ho solo paura di farle male nel caso cadessi, ma non ho nessuna intenzione di cadere oggi!
Salgo stando accorto.
Concentrazione totale
Cercando gli appoggi per il piede sinistro incappo un paio di volte con lo sguardo nel vuoto sottostante e sento forte e chiara la scarica di adrenalina che mi avvolge!
La esterno parecchio. Sono felice, mi piace la sensazione e Laura mi sopporta, mi appoggia e si fa sentire come le ho chiesto.
Arrivo al primo resinato della via che oggi posso affermare ben protetta anche se decisamente psicologica!
Sono inebriato!
Sprizzo adrenalina anche dalle orecchie!!!
Non dipende totalmente da te il mio percorso di climber, è vero, E' ricominciato almeno la primavera scorsa, ma per una buona parte, da ottobre a Carate e in particolare qui e oggi, decisamente sì!
"E incontrarti mi ha stravolto la vita!"...guarda Ste dove sei!!!.
"Io, da primo, qui"...son contento di dirtelo mentre scalo da primo su una torre della Grignetta e tu sei di là della corda!
Tra il primo e il secondo resinato ho bisogno di guardare a destra e dosare gli sguardi che piombano nel vuoto verso il piede sinistro.
A destra c'è la roccia salda e, lì appena sotto, Laura, attenta e bellissima, a farmi sicura.
Ste, su.
Passo a destra su una rampetta molto facile fino a dei massi di cui avevo sempre letto ma mai li avevo notati in quel paio di volte che, tesissimo, passai di là da secondo di cordata.
Laura arriva ai massi intermedi prima della placca finale
Quando mi trovo con una maniglia in mano penso a mio padre che dice sempre "Quand che g'avevi un quai coss in man, la mulavi pù e podevi restà lì un'ura" (Quando avevo qualcosa in mano, non lo mollavo più e potevo restar lì un'ora!!!) e lo dico a Laura che sorride!
Salire sul masso più alto mi pone la solita domanda:"Reggerà?"
...oggi come sempre lo valuto ma poi, una volta su, non ci penso più di tanto.
Non ho nemmeno il solito pensiero che tutta la Guglia sia destinata a capitolare a terra in tempi geologici piuttosto brevi!
Ho solo voglia di scalarla e sento che oggi posso farlo!
Davanti a me è placca di IV ...in Grignetta...
Ripenso alle parole di Paolino anni fa:"Grignetta uguale a Verticalità ed Esposizione"...
Il primo resinato è lontanuccio e devo avvicinarmi per rinviare senza sbilanciarmi.
"Mi sento un tappo Laura!" le dico.
"Ti senti un tappo?" Mi richiede stupita! ...in effetti non siamo gli esseri umani più alti del pianeta!
"Laura, in questo resinato ci metto un tuo rinvio!!!"
La placca è da guadagnare ma, come diciamo io e il Toso:"Piedi bene e su!" e funziona!!!
Poco prima affermavo che lì bisogna scalare come insegnamo e non insegnamo balle!
Sarei fuori dai casini tirando una bellissima maniglia a sinistra ma suona vuota e non sono così disperato anche se l'ultimo resinato è un poco sotto!
Allora faccio ancora un passo di placca vera sui piedi e son fuori.
Tre metri di roccette facili e sono in vista della sosta, del vecchio anello di calata e della famosa campanella di vetta!
La cima del Cinquantenario non la avevo mai vista vuota!
Mi pare anche che stia ferma al contrario del solito!!!
Questo tiro è stato un viaggio.
Il mio tiro più bello di sempre!
Fino a qui ho pensato molto a scalare, ma non solo. E' stato un misto così vario di emozioni intense, ricordi, gioia, affermazioni, dichiarazioni e dubbi...
Mi sembra quasi di essere solo per un brevissimo, infinitesimo istante ma non è così, perchè attaccata all'altro capo della corda c'è lei e sento le sue mani fin da qui.
Barcaiolo in sosta, lo allungo di due o tre metri e sono alla campanella a comunicare alla mia socia la gioia che mi pervade!!!
Laura suona la famosa campana con un moschettone!
Ora posso pensare a sistemarmi bene in sosta, mettere il reverso, recuperarla e aspettare il bacio di vetta che , insieme a lei, arriva veloce e puntuale!
Sono così contento che siamo arrivati in cima!
Cammino qua e là mentre preparo la macchina fotografica con l'autoscatto.
...cammino sulla cima del cinquantenario...boh!!!
Siamo contenti entrambi e c'è anche il sole.
Laura si mette in posa e guarda l'orizzonte...
Col Rifugio Rosalba alle spalle
Siamo due ombre proiettate sul giallo della Cecilia
Il rientro dal Cinquantenario è un po' laborioso ma indubbiamente emozionante con la prima doppia che inizialmente punta nel nulla, poi percorriamo al contrario il traverso del penultimo tiro.
Laura sul traverso dalla S5 alla S4
Ci godiamo combattuti tra strizza ed esaltazione la doppia intermedia di 40 metri che precipita nel vuoto mentre le rocce si accendono delle luci del tramonto, poi di nuovo un facile traverso in leggera salita seguendo dei vecchi bolli rosso scuri per tornare alla prima sosta e calarsi di pochi metri fino alla base.
Laura appena prima di lasciarsi scendere nel vuoto totale
Cenetta veloce con quel che abbiamo, due mezzi panini, un sorso d'acqua frizzante, avanzi di wafers, frutta secca e giù nel crepuscolo, chiacchierando di priorità, di ciò che resta e di mille altre cose o spesso in silenzio tra guglie, prati, camosci fino al buio della faggeta dove la Luna, già luminosa e alta nel cielo, non riesce nemmeno a far cenno della sua presenza.
Che giornata meravigliosa!
Ringraziementi reciproci, si spengono le luci interne della macchina e poi giù sulla strada, nella civiltà, dove la radio manda segnali musicali gradevoli!
Buon rientro. 'Notte! Ricordati di scaricare le begonie dal bagagliaio!!!
Ora, rassicurata la family, comunicherò la conquista al mio fratello di corda che si dirà orgoglioso di me!
Wow!
Mi onora!
Ciao a tutte e a tutti!!!
La prossima volta però ricordati il casco Ste!
Ed eccola, tre giorni dopo, quella vocina che avevo smesso di ascoltare...
Quella che arriva dalla Val Veny...
Nessuna illusione ovviamente.
...ma magari tra altri nove anni...