h 18:15, spunta la luna in fronte a noi, appena usciti dalla via...sembra fatto apposta!
I 14 tiri dello Dzerby oggi mi hanno estasiato!
Trovo inutile parlare della bellezza della via. C'è a chi piace, a chi non piace...
Io ultimamente adoro qualsiasi cosa che riesco a scalare, quindi a me è piaciuta un sacco con particolare riferimento al quarto tiro che parte con un divertente strapiombino di qualche metro di 5b per poi continuare altri 40m circa in costante traverso a sinistra sulla ripida e meravigliosa fascia di roccia nera, così ruvida e bella che sembra finta.
Relazioni valide in giro ce ne sono ma mi occuperò comunque di aggiungere qualcosina.
Prima però vorrei scriver due parole su come è nata la giornata e su come ci siamo trovati in due macchine e quattro cordate (senza contare le altre!) su "Lo Dzerby".
Sono più o meno i primi di settembre quando, dopo quasi un mese senza scalare su roccia, vado ai Ciuc con la Cri! Va tutto bene, funziona tutto e qualche giorno dopo mi arriva un suo messaggio:"Il 25 ottobre andiamo a scalare col Toso?"!!!
Io non so nemmeno dove abiterò il 25 ottobre ma, certamente! Se potrò sarò dei vostri!
Qualche giorno prima confermo, chiedendo di fare una via facile che è dal Nibbio che non scalo fuori e ricomincio a non sapere come andrà!!!
Anche Cristina è d'accordo per una via facile.
Cri vorrebbe diventare medico del soccorso alpino e, per la sua formazione ha bisogno di scalare, poi le piace.
Il Toso propone il Paretone e io dico che farei volentieri "Lo Dzerbi".
Andata!!!
Via di 14 tiri, max 5c, chi dice 5a chi 5b obbligato e un bel viaggetto di 400m!
So già che lì sul 5c sarò un po' tirato col grado ma me la sento. Di 5c ci sono pochi passi, sono abbastanza ben allenato e non mi dovrebbero dare problemi e, per fortuna, così sarà!
Cri mi dice che sui tiri di 5 avrà qualche problema ma per il soccorso richiedono il III+ da secondi e lei il III+ lo fa tranquillamente da prima!
Di sicuro la via sarà un bell'allenamento e, ci auguriamo, un grande piacere!
Davanti a noi però avremo altre due cordate di Amici: GM con Silvia e Edo con Simone!
Toso assiste Silvy appena prima della partenza
Toso e Edo
Silvia e Simone sono nostri ex Allievi "leggermente" invasati per l'arrampicata, sempre in palestra ad allenarsi e sempre sulla roccia a scalare!
GM e Edo li vorrebbero portare a Rocca di Perti a far monotiri ma, sentito il Toso, figurati se resistono alla tentazione di farsi una via che finisce con la Merenda al vero Dzerby!!!
OK! Quattro cordate noi, GM e Silvy, Edo e Simo, Toso e Lauretta, Io e Cri, (e noi siamo i più lenti quindi partiremo dietro), ne prevedo almeno altre tre o quattro nel mezzo...scrivo a Cri:"Ricordati la frontale!"...
Ora un breve resoconto della salita quasi tiro per tiro e poi, soprattutto qualche indicazione sulla discesa...al buio!!! ...e della merenda/cena!
Partiti tutti parto anch'io con la Cri che mi assicura e altre due cordate alle spalle!
L1 5b (con un paio di passi bagnati)
Silvy in partenza
Simo in partenza
Poco prima del ripido son già contento di come vado. I passi più duri del tiro non sono ancora obbligati e si può affrontare la paretina finale più verticale nel centro ma è bagnata e richiede una buona flessibilità del corpo che io non ho, allora sto basso, traverso a sinistra un paio di metri sopra lo spit fin sullo spigolo e con un paio di passi aerei su ottima roccia con belle rughette per mani e piedi arrivo alle maniglie sovrastanti che precedono di poco la sosta.
Un saluto a Lauretta che sta partendo e recupero la Cri, aiutata dal primo della cordata successiva che la tallona da vicino...
L2 3a
Parte la Cri. E' quasi un tiro di trasferimento con un canaletto più ripido nel mezzo che la Cri affronta e supera bene.
L3 è un 3c
Parte la Cri. Il Toso ha appena affrontato il tiro e la rassicura che è simile a quello precedente. E' solo la partenza che è più impegnativa con quella placchetta un po' ripida e mette inizialmente in difficoltà la mia socia che è piccina e può essere un problema che conosco bene.
Nel frattempo le cordate che seguono sono diventate due e soprattutto una di queste pressa indiscreta.
Prima che parlino, mi metto comodo, la Cri pure e gli faccio segno di andare. E così se ne va quasi un'ora ma adesso Lo Dzerby è riservato a Cri e Ste...
La Cri su L3.
Il dente che fuoriesce in cima alla parete è la splendida uscita del quinto tiro!
Riparte la Cri, stavolta più decisa e fantasiosa mangiandosi il tiro articolato tra la prima Placca, un canaletto un po' dritto per superare un gradino e poi (fuori la relazione) si piega a destra in modo piuttosto deciso fino alla base del salto verticale successivo.
L4 5b (il 5b sullo strapiombino c'è tutto. Non so se azzerando le difficolta scendono...)
Da qui la parete si impenna e comincia con decisione: non verticale ma leggermente aggettante.
La roccia nera è magnifica. Tutto quel che si tocca tiene, sia per le mani, sia per i piedi. L'arrampicata è divertente, le maniglie non mancano e si scala rilassati e ben protetti dalla sosta leggermente elevata da terra e dal primo spit posizionato magistralmente.
In sosta tra L3 e L4 col nanetto!
Mentre tolgo il rinvio dimenticato dalla cordata precedente (quella più simpatica!), metto il mio e riparto, noto che il prossimo spit è lontano, sulla parete che strapiomba ancora un metro e poi si appoggia.
Sorrido pensando ai vecchi tempi e poi penso che, su una via così, se lo spit è lontano vuole dire che la progressione sarà più facile...e poi è pieno di buchi e, se serviranno, ho i miei friends!
Chiudo l'ultimo metro di strapiombo, salgo allo spit che luccica sul nero della parete e comincio a traversare in salita diagonale a sinistra godendo tutto quel che si può di un tiro così...la roccia rugosa, ariosa come fosse lavorata dal lievito madre, il caldo del sole, i continui incroci di mani e di piedi che sembra di ballare in parete.
Metto 11 rinvii e arrivo in sosta. Restituisco subito il rinvio. Cominciamo ad essere alti e l'autostrada non fa più rumore. E' lontana e comincia a sembrare bella anche lei a fianco della Dora Baltea che scorre azzurrina d'autunno.
Arriva Cri. Il tiro è lungo, non proprio facilissimo e la impegna molto.
Cri esce da L4
L5 5c (5a di sicuro, forse 5b obbligato)
Un po' più impegnativo ancora.
Risalgo la prima placchetta liscia utilizzando qualche tacca e quel che si può di una fessurina in alto a destra poi, per non perdere tempo, azzero sul secondo spit e passo velocemente a sinistra. Risalgo alla cengetta aerea ma comoda traversando a sinistra poi devo riattaccare la placca verso destra...e mi sento un tappo vedendo dove è il rinvio!
Vabbè, facciamoci sto paio di passi delicati in placca per arrivare allo spit, rinvio, azzero e passo a destra veloce. Salgo fino alla parete che si drizza verticale, aerea e bellissima. Me la godo tutta spostandomi sempre più verso sinistra con lo sguardo che domina la parete e la valle! La salita di questo tratto non è difficilissima. Ci sono molte maniglie e gradini, sarà un 4c ma è spettacolare anche se purtroppo finisce subito. Appena fuori da questa paretina sono in sosta.
Due tiri avanti, il Toso e Lauretta, prima di proseguire, hanno aspettato di vedermi uscire da questa sezione della via, la più difficile. Gente seria questa!!! Ci salutiamo e ripartono!
Da questo punto in poi le difficolta si abbattono max 4b in qualche passaggio. Da qui si passa per la cima! E' "solo" un po' lunghetta la via con i suoi 400m di sviluppo.
Arriva Cri.
Cri in uscita da L5
In qualche istante mi ricorda me un po' di tempo fa. Soffre ancora un po' l'esposizione e questo tiro piuttosto dritto la prova leggermente. Appena arrivata parla di partire lei da prima, magari, per il sesto tiro.
Guardiamo l'ora e le propongo:"Vado io che sono un po' più veloce, poi se su in cima vuoi e siamo in orario, ci sono tanti tiri facili e andiamo in alternata".
Dopo qualche tiro tra il 3 e il 4a, all'ottavo tiro (4b) è un po' provata dalla stanchezza, sopporta meno il mal di piedi tipico di quel tipo di roccia...
In sosta però ci alimentiamo, slacciamo le scarpe (w il velcro!!!), beviamo e nel giro di due o tre tiri, alla Cri tornano le energie!
Accelera nella progressione e sorride quando apprende che per scendere dallo Dzerby c'è una comoda strada!
Ci mancano quattro tiri e telefona GM.
"Noi siamo qui allo Dzerby!".
"Beati voi!" gli dico!
"Tutto bene tu e la Cri?"
"Sì! Lei è stanca ma tiene duro e sale. Arriveremo tra un po'. Abbiamo le luci frontali ma confido di uscire prima del buio".
Fuori da L9, l'ultimo tiro un po' ripido.
L10 breve sentiero, poi 3a
Il canale che avevo visto in foto studiando la via (max 3a) è là di fronte.
Mi son trovato abbastanza bene con la relazione che ho in tasca e mi fido del grado dato a questo tiro 3a quindi ne aprofitto per accelerare.
Non sosto sull'albero alla base della parete ma salgo il breve sentiero poi attacco subito il canale.
Metto due rinvii con un cordino nel mezzo per non far angolare la corda. Rinvio solo per non far vedere alla mia socia che non mi proteggo e far sì che continui a stare tranquilla. Messa così e con trenta metri di corda fuori, la prima e la seconda protezione sono perfettamente inutili ma le metto. Percorro il canale con molta attenzione poi, rinviato la terza volta attacco decisamente a correre, a volte su quattro zampe, a volte su due.
Il cielo e la roccia si colorano di rosa...
Salgo e tiro, salgo e tiro. Si vedono ancora gli spit!
Sono così contento qua in mezzo...
Confesso alla mia socia:"Lo so che a quest'ora dovremmo essere con le gambe sotto il tavolo ma io, a quest'ora, dò il meglio di me!".
Sorride e sale sempre più veloce anche Cristina!
L'ultimo spit non lo vedo. Passo diversi metri alla sua sinistra su roccia molto rugosa a buchetti che tiene benissimo e sono in sosta!
Fa buio. Esce la Luna...
"Criii, sali con la frontale che si comincia a vedere più niente!" Corre su come se fosse fresca e al primo tiro della giornata! Lo Dzerby è andata! Siamo sul prato, appena fuori via. Sistemo le mezze nello zaino e ci avviamo a piedi soddisfatti.
Sono felice di aver portato a termine la via e sono felice per la Cri che ora è più soddisfatta che stanca!
Ci telefona il Toso! E' anche sceso a riprendere la macchina e non dovremo nemmeno camminare sulla strada!!!
Gli altri nel frattempo raccolgono i frutti del bosco...
La discesa!
Andiamo a destra come dice la mia relazione sfruttando una traccia esile che sale e diventa man mano più battuta.
Poco dopo siamo sulla cima della Corma di Machaby.
Superiamo la cima pensando di trovare un sentiero di discesa ma quel che vedo al buio è un panettoncino di roccia piuttosto esile con uno spit o qualcosa di simile in cima e suggerisco di tornare sui nostri passi e continuare a cercare.
Torniamo di nuovo all'uscita della via.
Cri prova a chiamare i nostri soci ma i loro telefoni non prendono.
Io continuerei anche a cercare ma lei, con lo smartphone va sul sito dello Dzerby e chiama l'agriturismo, si fa passare GM e in due minuti siamo sulla strada giusta, ovvero:
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All'uscita della via andare sì a destra rimanendo alla stessa altezza, senza salire e senza scendere. Andare a mezza costa! Si trova qualche pietruzza, qualche resto di vecchi muretti a secco e poi un muro vero e proprio. Poco dopo si arriva in un prato con uno steccato, lo si attraversa e si imbuca facilmente il sentiero di discesa.
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Appena imbocchiamo il sentiero, sentiamo la voce di GM e di Edo che ci sono venuti in contro, ci fanno i complimenti e ci accompagnano a metter le gambe sotto il tavolo per una merenda/cena coi fiocchi...
Salami, lardo, pane, polenta, formaggi, burro e patate, ricotta, castagne, ecc, ecc, ecc il tutto accompagnato da buon vino...
Che gioia e che soddisfazione! Buonappetito!!!!!
E alla prossima Cri! ...prometto su una via un po' più breve!!!
Complimenti per come sei uscita dalla crisi e hai tenuto duro.
Ora andiamo a casa. La scalata è andata bene e domenica prossima potrei anche andare a ritrovar la Grignetta!!!
Per ora mi godo le castagne! E per queste, grazie Silvy!!!