Via "Lo Dzerby" al Paretone di Arnad
e qualche monotiro in Angelone


Sabato 11 marzo 2016

Ste?
Come sei messo per il week end?
Mi porti a scalare dove posso riabituarmi ad andare da primo?



Questo è il Fabri in questi giorni!!!
Il fatto che chieda a me "Mi porti a scalare?" mi fa ancora molto strano!!!
...comunque...
Dopo una piccola parentesi in cui la testa non voleva esposizione, lontananza dai chiodi e robe che lui solo sa ma che capisco benissimo, il Fabri sta rimettendo le mani e i piedi sulla roccia alla grande!
So che gli piace la zona e la roccia di Arnad. Ci ha fatto una ventina di vie.
Perchè non ci facciamo "Lo Dzerby"?



Al Paretone mi pare la più facile. Ho dei bei ricordi avventurosi e la rifaccio volentieri.
Mi metto al tuo servizio, faccio da primo un paio di tiri facili di trasferimento giusto per far filar le corde e la cordata e scalo da secondo tutto il resto. Se capita e se vuoi mi metto da primo io!
Così è e, in tre ore e 50 circa, siamo in cima al Paretone!
Fabri si presenta bello in forma e se la cava alla grande.

Io scalo bene (a parte quando a volte da secondo vado a caso e mi incasino), rilassato, tutto in libera e, oltre a due trasferimenti faccio anche un tirello molto bello e, per quanto facile, dritto ed elegante (l'ottavo) scalando da primo ...ma solo perchè Fibra me lo concede, non perchè abbia problemi!
Il finale della via, composto da tre tiri di bassa difficoltà di II - III con qualche passo di IV, lo percorriamo in conserva.


Fabri attacca il canale eroso del decimo tiro

Ci fermiamo alla fine del sentierino sotto al canale eroso dall'acqua del 10° tiro, mettiamo via una delle due mezze corde, l'altra la doppiamo e ci leghiamo a trenta metri l'uno dall'altro.
Passo tutto il materiale a Fabri tranne il materiale della sosta, due moschettoni a ghiera e il reverso. Attacco la mezza corda inutilizzata al mio zainetto e, mettendo 18 protezioni, completiamo le ultime tre lunghezze in circa venti minuti col Fabri che corre e io che, sì, azzero qualcosa ma solo perchè devo recuperare i rinvii di corsa a volte appendendomi e staccandoli con fluidità mentre scalo senza interrompere il movimento!


In cima con tutto il materiale recuperato all'imbraco

Soddisfatti, pranziamo al sole su un sasso caldo nei pressi dell'uscita della via e poi ci incamminiamo contenti e soddisfatti verso il sentiero ripido e disagevole ma ben attrezzato che costeggia tutte le vie del paretone osservandole ad una ad una e facendo considerazioni e progetti. Mi viene utile il mio paio di guanti in pelle che utilizzo per far sicura alle volte in via...
Invece di scendere subito, completiamo il sentiero fino alla via "Sputnik", che offre una prospettiva vertiginosa e che abbiam visto percorrere oggi da una cordata...e mi sa che prima o poi, se si continua a star bene, ci finiamo in mezzo! Poi torniamo un po' in dietro fino all'attacco di "Bucce d'arancia" e scendiamo.
Alla sera, rientriamo e arriviamo a casa con l'ultima luce del giorno...che per me e Fabri è una cosa piuttosto incredibile!!!
Una pastasciutta col sugo di Aglio ursino freschissimo raccolto oggi stesso in Valle e poi a nanna che domani si scala in Angelone!

Domenica 12 marzo 2017

Simo vuole fare una via!
...la Fe mi sa anche lei, ma dice gentilmente che le va bene tutto! Silvie vuole fare monotiri in Falesia.
Io?
Io sono già a posto! Ho fatto falesia dura già due week end fa e giovedì scorso, una via di tredici tiri ieri, ma ho voglia sia di compagnia, sia di scalare, allora propongo l'Angelone dove si possono fare sia vie, sia monotiri ...anche se non chiodati propriamente da falesia...
Ci si può andar tutti e quattro insieme e tornar contenti!
So anche che Simo, da un po' parla di "Lumaca di vetro" ed è in Angelone e, questa volta, la relazione sta a lui e alla Fe!
Spettano a loro i racconti della via!


Simo e Fe quasi in cima a "Lumaca di Vetro"

Io li ho solo guardati e fotografati da lontano insieme alla mia socia, ogni tanto, tra un monotiro e l'altro, tra un panino con la maionese e due verdure cotte condite con l'origano, godendo tanto di una giornata leggera e dai ritmi rilassati, passata a trasformare in falesia ciò che falesia non è e a pensare ai miei e altrui piedi, con una Silvie che, di ora in ora, su quelle pareti, faceva passi da gigante! Noo. Non passi lunghi, cosa che potrebbe comunque fare, ma grandi passi, nel senso di pefetti!


I tre Inv. Due sono quasi in cima lassù!

Sul primo sperone, dove abbiam scalato noi due, abbiamo anche trovato il tiro più bello che io abbia mai scalato in Angelone fino ad ora, ma non vi dico qual'è, mica che ci andate tutte/i e poi si unge!!!
Se proprio volete, fateveli tutti!!!

Anche il rientro è stato interessante!
Siamo arrivati in Angelone partendo dal Sasso di Introbio, alla Chiusa della Valsassina (vicino alla Casa delle Guide per intenderci), percoirrendo i sentieri dell'Angelone.
Va quasi sempre a finire che su quei sentieri faccio giri assurdi e, anche questa volta, non mi smentisco. Faccio perdere tempo ai miei soci sbagliando strada ad un paio di bivii.
Al rientro...dopo aver tirato tardi riprovando tiri e chiacchierando tutti contenti a base parete, col buio che arriva, optiamo per scendere al parcheggio della funivia e poi dai tornanti asfaltati che conducono a Barzio, per poi imboccare la via "Strada per Introbio" che svolta a destra e, in circa mezz'ora di comodissima camminata, ci porta alla macchina. ...che dormita poi la notte...

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