Via "Miriam" al Pilastro Irene - Valsassina (LC)

18 febbraio 2016
Un sogno, ma anche un incubo, che si è realizzato!
Le condizioni sono arrivate!
Una sera la Fe mi dice:"Per sabato queste sono le previsioni del tempo"...e mi sbatte in faccia il suo smartphone con il sole spiegato su sabato e domenica prossimi.
E' tre settimane che la Fe ed io abbiam deciso che, quando le temperature previste a Lecco saranno di almeno 13°C (modificato successivamente poi a 10°C, forse per un po' di fretta), attaccheremo nuovamente la Miriam
Sabato lo saranno: 13 esatti! Il Medale prende il sole di prima mattina e allora saremo della partita sulle sue calde rocce!


Non mi par vero di andar verso il Medale...

Partiamo presto!
Nessuna proposta alternativa ci devia dalla nostra decisione. Il giovedì sera sento il Fabri che vorrebbe scalare nel week-end, poi sento la Fe e Venerdì mattina invito anche Fabri alla "gita" spiegandogli che, comunque, il secondo e terzo tiro sono indiscutibilmente della Fe. Se vuole scambiarne qualcuno con me, può tranquillamente, anzi è un piacere e si propone per il primo ed, eventualmente il quarto.
Non mi dispiace per niente scaricarmi del primo tiro che ho già fatto e mi impensierisce parecchio.
Avrò più energie per pensare al seguito della via.
Tra amici, soci istruttori, ecc, va a finire poi che ci troveremo in sei a Rancio (LC) e le cordate si mischieranno un po', ma non la mia e della Fe (questo è un progetto tra di noi, un progetto che ha già più di due mesi, non è una normale giornata di arrampicata se mai le altre lo fossero).
Fabri in teoria scalerà col Dani e Paolino scalerà con Carletto...tutti sulla Miriam...
Carletto e Dani la stanno preparando per farla in velocità insieme alla Bonatti, Paolino ha voglia di rifarla e così, oggi, scaleremo tutti un po' di più.
Io e la Fe siamo certamente la cordata più lenta e prevedo che, se andrà bene, copriremo la via in quattro ore e mezza. Mi spiace per gli altri ma preferiamo arrivare alla base della via e partire per primi e poi farci superare una volta in via e, soprattutto, a primo tiro già in tasca...
Loro sul 6a camminano e, a cordate così assortite, possono benissimo chiudere la via in due ore e mezza e in scioltezza.

L1 VI
Il primo tiro mi impegna totalmente anche oggi.
Mentre sotto è in corso un festival di cabaret, io cerco di concentrarmi e rilassarmi ma non ci riesco.
L'ansietta dei giorni scorsi entra tutta negli avambracci e, alla fine del primo vago diedrino sono totalmente ghisato.
Raffreddore che non se ne va, chilometri in bici... anche un po' troppa palestra e sovrallenamento mi dice Carletto...
Dal basso si sprecano considerazioni sulle nostre esperienze di allenamento degli avambracci...soprattutto tra maschi...
Vabbè, senza ricordarmelo troppo e in poco meno di 50min, ovvero una vita, percorro il primo tiro.
Da metà in poi riesco a concentrarmi e stare un po' sui piedi, le voci, i rumori della città, spariscono dalla testa, questa volta azzecco l'uscita spostandomi quanto prima a sinistra, abbandonando le ultime fessure e lame destrorse in cui lascio un friend rinviandoci solo cross e, arrivo in sosta con poche certezze su come andrà la giornata e una buona dose di possibilità che nemmeno oggi sarà il giorno della Miriam...
La Fe segue...ghisata anche lei!


Paolino su L1 con la sua gran classe

Le offro da bere un po' della mia acqua, bevo anche io e trangugio un gel di zuccheri, vitamine e aminoacidi ramificati affidando un po' l'esito della giornata anche alla chimica!
Come previsto, in sosta riposiamo un po', ci facciamo raggiungere da Daniele...con Paolino che riparte per il secondo tiro in modo da essere a casa presto e da Carletto con Fibra (e apprendiamo il nuovo scambio di cordate!!!)! Carletto però non ci supera e fa andare avanti noi.
Questo giochetto ci fa star fermi poco meno di un ora ma, tempo perso a parte, la sosta ci fa bene.

L2 VI-
Parte la Fe e, velocemente, raggiunge il tratto chiave del tiro che inizia con una fessura verticale proteggibile con un friend medio-piccolo. La fessura porta ad un resinato dal quale la Fe traversa a destra sicura e con movimenti efficaci.
Si porta così sulla lunga e "relativamente" facile placca finale a fessure oblique e verticali, dove va su come un treno! Già! Perchè la facilità è un concetto sempre relativo! Bravissima Fe!







Do la mia macchina fotografica a Carletto che le fa alcune fotografie mentre io sono impegnato a farle sicura.
Parto io e scalo chiacchierando con Carletto che mi segue da vicino. La chiacchierata e la scalata da secondo mi rilassa parecchio.


Fibra sta uscendo da L2 e...boh ah ah!!!

L3 V
Come abbiam deciso a tavolino durante la pianificazione della via, parte di nuovo la Fe.
Invece di affrontare il diedro sulla parte di destra come dicono le relazioni, lo affronta al centro e io ho un po' paura di vederla uscire a duecento all'ora aggrappata ad un roccione. Le chiedo se lì in mezzo le sembra che la roccia sia salda e mi risponde che è tutto a posto, tutto saldo e rimane nella spaccatura. Esce poi veloce e raggiunge la sosta.
Io salgo invece dalla parete di destra. Non è complicato sporgersi in cima al pulpito ma, in uscita non si trovano grosse maniglie per le mani e salire sul terrazzino alla fine del diedro è un po' complicato e delicato...ma io ho la corda dall'alto e risolvo velocemente alla "brutto cane"!
Fibra, nel frattempo raggiunge Carletto che parte e, come da accordi, concatenerà L3 e L4 superandoci.
(altra pausetta che non ci ruberà più di 15-20min e ci farà godere di quanta classe ha Carletto in parete!)


Carletto su L4 appena dopo il breve diedrino

L4 VI
Dopo essermi trangugiato un altro gel e un po' d'acqua, seguo il Fabri sul traverso a dx e chiedo come trova il diedro, raccomandandogli di rispondere sempre che è facilissimo!!!
Ci facciamo un po' di risate e, oltre al morale, sono buone anche le sensazioni fisiche.
Il tiro non è mai difficile...ok, sempre 5c obbligato in un paio di punti ma, al contrario del primo tiro, lascia respirare anche un po' e non è troppo duro.
Bisogna "disegnare" in parete un serpentone...prima in traverso molto facile (sempre relativamente!!) che si alza in diagonale verso destra poi un bel diedrino verticale duro ma corto, ben protetto e proteggibile, poi una placchetta che porta a sinistra con ottime maniglie e un appoggio di piede in placca scivoloso da evitare (su cui abbiam scivolato con un piede sia io sia il Fabri) e, dopo un diedro ammanigliato, si rimonta su un grosso blocco facendo attenzione a non smuovere i più piccoli e ci si appende in sosta.
Fabri sta ancora assicurando Carletto e ci dividiamo la sosta che riesce comunque ad essere comoda.
Qui appesi ci si sente già il pilastro Irene tutto sotto il sedere...
Fe mi raggiunge veloce!


Fibra assicura Carletto su L5

L5 VI
Mentre recupero la Fe su L4, guardo il Fabri che prova diverse alternative per la partenza e poi va a sinistra per poi raggiungere la placca appoggiata soprastante e così faccio anche io trovandomi bene.
Non ha visto Carletto fare il passaggio perchè è salito verticalmente in artificiale giocando con i cliff!
Una netta fessura sulla destra, poi a sinistra e poi su nel canale diedro finale, verticale, sempre ben chiodato ma non ulteriormente integrabile di un bel 5c, 6a, fastidiosamente unto, continuo e con l'uscita lunga in cui, a corto di braccia e intenzionato a risparmiare, spengo per un attimo il cervello, mi rilasso e, uso il Fabri come ultimo appiglio uscendo in sosta stanchino ma motivato.


L5 in tutto il suo sviluppo


Fibra su L5

Fabri che, pur potendo salire, mi ha aspettato almeno una decina di minuti in sosta, riparte sorridente per l'ultimo tiro della via. Se la sta godendo e mi lascia una fettuccia fuori dallo spigolo iniziale di 6a+ dove poter azzerare o rinviare. Grazie Fibra! Ci si vede in cima...spero!!!






Sale la Fe che scala bene e con regolarità tutto il tiro chiedendo qua e là qualche indicazione.

L6 VI+
Anche in questa sosta filiamo tutta la corda in modo da non avere sorprese sul tiro, il sole sta per girare dietro lo spigolo, chiacchiero un po' con la Fe per mostrarle che son sereno e ben intenzionato ...sportivamente... a portare a casa la via.


Un po' di routine ma con massima concentrazione e una foto ricordo in sosta S5



Parto! Non prima di aver svuotato lo zaino della Fe del suo ultimo cioccolato!
Notiamo il primo chiodo a destra della sosta e il secondo vecchio chiodo appena dietro lo spigolo e gli appoggi lisciati dai passaggi e, curioso, vado per di là. Tiro il secondo chiodo con un moschettone per azzerare e rinviare al nuovo resinato sotto il tetto.


Ricomincio a scalare in libera, stando ancora basso a destra sullo spigolo. Il passaggio è meravigliosamente aereo.
SuperWOW!!!
Sento e vedo Carletto che sta scendendo dalla ferrata. Ci saluta e ci grida che verrebbe una bellissima foto! Facciamo due risate mentre lo insulto un po' ...che mannaggia a lui, avesse la macchina fotografica ogni tanto... e mi dice anche di riportarmi sotto il tetto che è meglio, lo ascolto, supero il tetto e salgo alla fettuccia del Fabri! Mi assicuro del fatto che avrei potuto mettere anche un piccolo friend (in caso di prossime ripetizioni) ma approfitto volentierissimo del regalo. Provo ad azzerare sulla fettuccia ma mi sbilancia, allora preferisco solo rinviarci e salire in libera.
Gli avambracci mi esplodono e il tiro è sempre duro, a tratti è aggettante, con buone maniglie ma qui, di benzina non ce n'è più! Mi faccio bloccare ad un resinato dalla Fe. Successivamente le risparmierò la fatica e mi appenderò direttamente con due rinvii ad un cordino che metto io in un bello spuntone e poi ancora ad una fettuccia che mi ha lasciato il Fabri!
Scalo ancora bene e la testa funziona ma le energie sono al lumicino...
Ad un tratto sto soffiando forte per lo sforzo. Sono stanco e il tiro mi pare non finire più. E' spesso aggettante, sono ben protetto da un cordino in uno spuntone... Se volassi forse finirei nel vuoto, fermandomi appeso senza picchiar nulla ma mi faccio un po' prendere e partono urla che mi ricordano i video di "quelli forti". Quando me ne accorgo scoppio a ridere da solo e smetto! Arrivo ad un resinato, rinvio, poi gli ultimi passaggi belli dritti e infine un alberello. Il tiro si appoggia e si avvia all'uscita. Un resinato indica di infilarsi in un diedro-canale, rimontarlo e poi, sopra la testa ecco la sosta finale.


La Fe quasi in sosta!

Con molto rispetto davvero e, soprattutto, anche con riconoscenza per gli apritori e richiodatori con cui sono sempre in debito...la sosta è su un grande sasso un po' appeso e mi pare che sia stato lì a sufficienza. Reggerà ancora forse per cento anni, magari mille ma, placca per placca, difficile per difficile, sarei uscito a sinistra su quel che sembra un buon pezzo di pilastro e non un sasso appeso ma, nonostante tutto, mi fermo lì e poco dopo mi sento un cretino ad essermi fermato e appeso lì ma ho già dato il via libera alla Fe. Così, mi prometto di non dirle nulla a riguardo finchè non saremo veramente fuori dalla via e fingerò tranquillità e relax, facendole solamente finti sorrisi e veri complimenti.
...non dopo aver fatto cadere un sasso...mannaggia a me...ma non so come. Forse coi piedi, con la corda, le ginocchia, non so. So solo che credo di essere stato io. Il sasso sbatte sul sentiero alla base del Medale...fortunatamente vuota, dopo che ho urlato come un pazzo "Sassooooo" per quattro volte, mentre il sasso picchiava poco sotto di me, non su Criss e Cross fortunatamente (le mie mezze corde che ha voluto la Fe...per fargli finire la via lasciata incompiuta qualche settimana fa...), arrivando poi a terra in mille pezzi ad una velocita da Enterprise...
La recupero, lei sale regolare. Mi piacerebbe lasciarle l'uscita dalla via ma voglio che ce ne andiamo alla svelta da questa sosta.
Mi accaparro il diritto ma soprattutto il dovere di uscire dalla via in frettissima!! Voglio che restiamo attaccati il meno possibile a quel sasso e non è momento di fare esperienza di uscite dalle vie.
Mi muovo veloce ma delicato come un gattone sugli sfasciumi, le rocce e il ghiaietto, fino al cavo della ferrata e recupero la Fe mentre il Fabri ci aspetta al sole poco più su.
Adesso sì che è il momento di festeggiare e si spreca acqua e il mio immancabile pane e maionese che offro ai miei compagni di sventura!!!









Su dalla ferrata fino in cima al Medale e poi giù, prima verso il San Martino e poi ancora giù nel canale del Medale ben indicato da un ometto di pietre ben fatto!
Ci aspettano le birre che la Fe ha portato stamattina e che fortunatamente non si è portata appresso facendo pesare lo zainetto due kg in meno di quel che sarebbe stato...
Già, perchè qui la preparazione c'è stata e tutto è stato fatto pesare il meno possibile, zaini piccoli ma con tutto il necesario qualora le cose si fossero complicate, indumenti cibarie e ...macchina fotograficaaaaaa (con pile...cariche!)!
A questo proposito la Fe sta cercando di togliere importanza al mio socio di trekking Daniele ricordandomi "TANTE COSE" e ricordandosi di "TANTE COSE" che mi riguardano ...come ad esempio la birra che mi piace, le pile della macchina fotografica da mettere in carica (e da portare!!!)...il casco!!!
Certo, il database del mio socio di trekking ha molti, moooolti anni!!! E poi è un maschio e ci sono ben poche cose sul mio conto che non gli ho raccontato!!!
Grazie Fe, SuperSuperSupersocia di oggi.
Che orgoglio vederti scalare così!
Grazie agli amici, grazie Fabri per la sempre bella compagnia, grazie Carletto, bocia da cui c'è sempre da imparare, Dani che anche oggi ci siamo incrociati per due decimi di secondo e Paolino che è stato un grandissimo piacere nonchè un onore vederti scalare di nuovo da vicino e in un posto così dove non l'avremmo mai detto!
...e Grazie Medale che da Orco e basta sei rimasto Orco ma portatore di grande soddisfazione...e nuove idee!
E scendendo, ad un certo punto, su un sentiero in facile mezzacosta, ecco che la soddisfazione arriva tutto d'un botto e...

"Feeeeee! LA MIRIAAAAAAAM!!!

E oggi, ad un giorno di distanza, con tutti i muscoli che si fan sentire sono andato a cercare...perchè mi sa che da D siam passati a TD magari poco meno...
E infatti, TD-! E' la prima via TD in cui mi trovo in mezzo e la soddisfazione, che era già estrema, ora è anche un filo di più.
Al di là della soddisfazione personale, mi ha fatto sorridere cercarlo oggi, sapendo benissimo di non averlo cercato prima perchè, se avessi visto un "TD" (anche col meno), non credo che mi sarei presentato all'attacco della via!
Bene così! Ora voliamo un po' bassi che ieri ero al mio limite e c'è poco da tirarsela ...e poi, tra un po', magari, vedremo!!!
E' stato bello preparar la via, mettere insieme la relazione cartacea, avere un progetto a cavallo del 2016-2017, sperare di guarire dai malanni di dicembre, pedalare i giorni prima insieme alla figlia dell'apritore di una via in Medale e rimembrare ancora quando passavo dal tornante di Malavedo e guardavo in su, quella parete che mi sovrastava e mi spaventava, da piccino così come da "grande".
E' stato bello buttarmici in mezzo, seppur "solamente" sul suo pilastro appartato!
Grazie Miriam, Irene e Medale!
Arrivederci?
Beh! Intanto accontentiamoci di un "Ciao" e di vederci ormai con occhi diversi e di esserci visti da molto, molto vicino!







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