13 ottobre 2018,
Si parte!
"Agli atleti azzurri e a tutti i veterani dello sport".
Questa è la dedica incisa nella lastra metallica posta alla base della via...
Il nome della stessa (Spirito Olimpico), il mio passato decisamente atletico, il desiderio profondo di rincorrere ancora un po' di atleticità e, non ultimo, aver percorso questa via nel 2006 durante il mio corso di alpinismo da allievo, mi spingono da anni a voler ripetere questa via.
Faccio un passo in dietro:
è primavera 2006 e sto frequentando il corso di Alpinismo del CAI Corsico. Arriva finalmente il momento di scalare in Valle d'Aosta, niente popò di meno che sopra il forte di Bard che ho sempre visto dal basso verso l'alto mentre percorrevo le strade valdostane a bordo della macchina oppure della mia bicicletta...
Io e un mio compagno di corso (Andrea) siamo assegnati a Paolino, mio istruttore e mentore ancora oggi.
Che giornata fu quella! Ricordo quell'arrampicata solo a sprazzi. Avevo troppa paura mentre scalavo per poter visionare una via...
Ricordo i passaggi più duri tentati invano in libera, uno spigolo da doppiare che mi sembrava iper esposto che invece questa volta mi ha fatto sorridere e che ho scalato saltando alcuni appigli apparentemente buoni ma molto instabili... E poi mi ricordo quanto mi sentissi in alto ed esposto alla fine della via, sopra il forte di Bard!
Mi sarebbe piaciuto ripetere quell'itinerario già un po' di tempo fa, ma con tutte le mie vecchie paure non mi sentivo certamente in grado di progredire da primo.
Fortunatamente poi le condizioni sono arrivate:
finalmente ho qualche giorno di vacanza dopo la stagione di lavoro estiva pienissima, il mio socio di trekking che ora arrampica doveva andare a scalare a Kalimnos ma gli sono saltati i piani e allora ci prendiamo almeno il week end per fare la via al sabato e poi far merenda all'Arcaden, poi dormiamo in un caravan affittato in campeggio e la domenica ci verranno a trovare Lele e la Fran per scalare in falesia e far merenda allo Dzerby!
Anche i giorni prima siamo in vacanza e ci dedichiamo a farci due maroni (ossia a raccogliere castagne) e un po' di falesia!
Si capisce che mi sono preso dei giorni di vacanza anche perchè scalo seguendo una relazione cartacea scritta da me.
E' una buona abitudine che avevo fino a un anno e mezzo fa e che ora non riesco a praticare se non in momenti in cui ho più tempo per me e quando non sono stanco morto.
E questi momenti sono diventati piuttosto rari.
Il tempo che ho ora per scrivere queste parole è dovuto invece ad un nuovo lavoro stagionale che mi costringe piacevolmente a prendere il treno ogni tanto e a starci sopra per un'ora di fila per due volte in un giorno!
Due paroline sulla via:
La via mi è piaciuta molto, sia per la tipologia di scalata che offre, sia per il panorama e per l'ambiente che si attraversa.
Non ultimo mi è piaciuta per l'ottima compagnia di Daniele e per le emozioni di dodici anni prima che, passo dopo passo, si facevano strada in me.
Il fatto che la via sia effettivamente discontinua per me non è un problema.
E' mediamente molto ben chiodata, salvo in brevissimi tratti in cui, probabilmente, appigli che un tempo erano saldi, oggi non danno più così tanta sicurezza in alcuni passaggi lontano dagli spit.
Nel penultimo tiro, a parer mio, la chiodatura su un paio di lame di roccia e la qualità della roccia stessa richiedono attenzione e un approccio più alpinistico. (Avevo con me un paio di cordini e un friend camalot 0.5 e mi son venuti comodi).
L1 4c
Presso l'attacco si trova la lastra metallica incisa con nome della via e dedica.
La via parte decisamente facile ma verticale e il primo spit può sembrare un po' alto ma ci si arriva bene. Salgo dritto per dritto partendo a destra della freccia indicatrice. Dopo il primo spit le difficoltà crescono ma non eccessivamente. Poi, fuori dal muretto, un sentierino va su a sinistra per qualche metro.
L2 5c?
Daniele appena uscito dal tratto più difficile del secondo tiro!
Il tiro è costantamente sopra il 5a.
Sono poco allenato. E' mesi che non scalo, quindi non posso valutare le difficoltà ma direi che seguendo gli spit (scelta che mi pare sportivamente più saggia e decisamente più elegante) le difficoltà potrebbero essere ben maggiori del 5c.
Molte relazioni (e la cordata precedente) spostano la scalata a destra degli spit fino ad uscire pericolosamente in orizzontale dalla linea di almeno un paio di metri e comunque rimanendo su difficoltà di 5c. Si può fare ma bisogna essere ben consci delle proprie possibilità.
Io ho azzerato senza perdere tempo andando dritto per dritto! Per tornare a provarlo in liberà spero di avere tempo e possibilità in futuro!
Il tiro globalmente l'ho trovato stupendo!
L3 5c
Questo è molto articolato. Si parte sulla facile placca iniziale per andare a doppiare uno spigolo che ricordavo espostissimo (ricordavo male!!!).
Lo spigolo che ricordavo male!!!
L'unica difficoltà è partire sullo spigolo evitando di tirare degli ottimi maniglioni che suonano come sassi staccati e pericolanti. Così, la scalata diventa decisamente più divertente e interessante!!!
Curioso il cordino in dyneema tenuto da una rondella avvitata nel buco che doveva essere di un vecchio spit.
Una volta in placca, c'è un bell'appiglio che sta cedendo (che quindi non ho utilizzato) e richiede attenzione poi si attacca il muretto leggermente aggettante ben chiodato e con uscita faticosa.
Alla fine del tiro si può uscire sulla destra seguendo dei bolli.
Uscita dal breve muretto breve aggettante
Si parte!
L4 4a
Dopo essere passati velocemente sotto una grotta di massi, si riattacca il tiro che diventa sempre più ripido (questa è l'unica cosa che ritrovo scritto sulla mia relazione ed è pure l'unica cosa che ricordo del tiro).
L5 4a
Dopo un po' di roccette si giunge in un tratto erboso costeggiato sulla sinistra da una paretina alta circa tre metri. Se la si scavalca subito si va un po' fuori strada e bisogna poi seguire lo spigolo proteggendosi da soli.
Se invece si costeggia la parete per una decina di metri, si vedono gli spit che proteggono un bel diedro breve che si supera con bei passaggi. Si continua poi in spigolo fino ad un masso dove è attrezzata una sosta a spit da collegare.
Il successivo trasferimento è lungo esattamente 60m.
Lo si può percorrere quindi come se fosse un tiro di corda restando legati.
Si sale dritti per un po', per poi piegare a sinistra in orizzontale.
Gli alberi su cui striscia abitualmente la corda sono lisciati e non la rovinano.
Io ho allungato un attimo la curva verso sinistra per non far andare la corda nei rovi e mi mancavano due metri per raggiungere la sosta (con scritta nera: olimpic spirit).
Esiste la possibilità di ritirarsi sulla destra ma non ho osservato il punto preciso. Dovrebbero esserci dei bolli a vernice.
L6 4a/b?
Se mi ricordo bene, non ero tanto d'accordo con la gradazione 3c della mia relazione ma mi sembrava di poco superiore. Comunque non difficile e un po' divertente!
L7 5a
Questo tiro può essere il più bello o il più brutto della via. Dipende da cosa si cerca!
Se si pensava di andare a scalare sereni su spit ben messi e sportivi e su roccia sana e placcosa, beh, lo si troverà decisamente il peggiore!
Io mi sono trovato per un attimo spaesato.
La mia situazione attuale richiede di scalare un po' più in serenità, invece...
Dopo un brevissimo tratto di tracce di sentiero verso sinistra (ma senza scendere) si arriva sotto la traiettoria del primo spit del tiro.
Partenza su placca lavorata ma delicata con un minaccioso tronchetto d'albero a spuntone proprio sotto la verticale del tiro!
Arrivare al primo spit non è nè così facile, nè così immediato.
In più, la prima parte del tiro è a lame, lamette, lamoni tendenzialmente verticali. Un paio di lame sono spittate. Sono i primi due spit e sono anche abbastanza lontani tra loro. Le lame non mi sembrano così sicure (anche se oggettivamente sono lì da un po'!!!).
Il primo spit lo integro con un bel cordino in uno spuntone e sto già meglio!
Il secondo spit lo integro con un piccolo friend camalot 0.5 nella fessura formata da un masso. Un paio di piccoli friends e quattro nuts assortiti componevano la mia attrezzatura da "Non si sa mai".
Per il resto imito un po' gli alpinisti: scalo al meglio che so fare e la caduta non è minimamente contemplata.
Alla fine sono contento di aver percorso questo tiro però non mi aspettavo una parentesi severa in un contesto di via così.
Magari è solo il periodo...anche se non credo!
L8 4a
La prospettiva dall'ultima sosta in cima alla via!
Questo tiro che sale tendenzialmente a sinistra è sempre facile ma mi stava fregando.
A metà, stavo scalando l'ultima placca sulla sinistra ma un po' troppo a sinistra e son dovuto ridiscendere per poi andare a destra dove è molto più facile.
L'uscita è in un ambiente meraviglioso!
I colori dell'autunno irrompono nel cielo azzurro!
La temperatura non è autunnale ma estiva e siamo in maglietta da ormai sei tiri di corda!
Siam pronti per una merenda colossale e ci fiondiamo a capofitto sul sentiero tra i castagni che portano ad Albard!
L'uscita finale!
Sono molto contento!
Al di là delle disquisizioni tecniche, dei passaggi, della continuità o discontinuità, forse questa via mi sarebbe piaciuta comunque!
Contenti!