Ponte Brolla - via "Chritin" con Daniele

7 Dicembre 2017



Daniele è il mio socio di trekking!
E' così che lo presento ai miei amici e amiche anche se non andiamo in trekking insieme da due anni.
Abbiamo iniziato a gironzolare a piedi in Valle d'Aosta nel 2008 e, rigorosamente si andava dove non ci fosse da mettere giù troppo le mani. Io avevo paura dell'altezza e lui ancora di più!
Ricordo come fosse ieri i problemi che ci darono alcuni attraversamenti di cresta in Corsica sul GR20, oppure la discesa dal Colle di Malatrà in Valle d'Aosta, ...o la salita al finto Colle di Malatrà!!! ...le condizioni severe che abbiam trovato su alcune montagne e che ci hanno rimandato in dietro...



Ieri ne parlavamo come se fosse successo tutto mille anni fa e invece era l'altro ieri e i ricordi sono vivi e forti!
Intanto percorrevamo questa via "Chritin". Anche questa mi diede del filo da torcere nel "lontano" 2006 (vedi questa acerba relazione!!!)...

Ieri arrampicavamo per la prima volta legati insieme su questa via molto carina!
Daniele ora è anche mio socio di corda, mio ex allievo del corso di arrampicata ...e, comunque e soprattutto, sempre un amico unico e insostituibile.

Ma veniamo alla via...

Il primo tiro, piuttosto verticale, di placca a volte a tacche e lamette (l'unico che avevo percorso con Alessandra nel 2006) è effettivamente un po' complicato e io il primo tiro lo soffro sempre in modo particolare ma, fortunatamente, sto rientrando in condizioni quantomeno decenti e ne sono uscito bene, con ottime sensazioni e divertito.
Effettivamente è un classico 4c su quella roccia che amo tanto ma a cui non sono abituato...
Daniele mi ha seguito senza alcun problema qui e per tutta la via.

Il secondo tiro è delicato ma sempre facile, tende a sinistra e porta alla grossa cengia e poi alla base di un bel diedro/camino.
(scritta bianca "Chritin").

Sotto il camino del terzo tiro, l'ottima chiodatura mi fa star sereno con un pizzico di dubbio..."Saprò partire da qui?".
Una volta osservato bene e capito l'arcano, il tutto non è nemmeno così difficile. Il tiro prosegue per balze aggettanti da affrontare direttamente o da annullare sfruttando la parete di destra. Tutto il tiro viaggia tra il 4c e il 5c. Ad un certo punto la sensazione è di essere su un mucchio di sassi come in qualche spigolo delle Alpi centrali...ma, tutto sommato, il tiro è proprio bello e molto bello da scalare.


Partiti per il terzo tiro!


Daniele in uscita dal terzo tiro

Il quarto tiro porta il passaggio chiave, tecnico, non duro e di 5c (azzerabile)... Io scalo sereno e ben protetto quando serve e con qualche emozione!


Uscita dal passo chiave del quarto tiro!

La via poi sembra finire, forse no ma, visto che il programma è andare in cima al Castelliere e scendere poi a piedi, proseguiamo per l'unica via che trovo, la via "Schogsii" con gli spit del 10 come su Chritin, ma colorati di arancio.

Parte alta:

Il nostro quinto tiro è lungo una decina di metri, forse meno e porta in un diedro fessurato che fa lama e finisce aggettante.
Qui mostro a Daniele come funzionano i friends visto che oggi mi sono portato il mio piccolo friend verdino porta fortuna!


Daniele sotto il diedro fessurato. Siamo entrambi in sosta!

Il sesto tiro e il settimo sono lunghi una quarantina di metri. Gli spit non sono più colorati.

Qui le soste cominciano ad essere cerchiate di arancio!
E' una cosa abbastanza comune a P.Brolla evidenziare le vie.



Ci sono moltissime linee che passano vicine e il colore o il tipo di spit o di fittone aiutano a continuare sulla stessa via di partenza!
Qui però sembra l'unica linea che sale in cima da questa parte e, le soste, credo che siano state cerchiate dopo l'incendio che un paio di anni fa ha destabilizzato tutto il terreno che si trova in parete con inevitabili conseguenze, terra e arbusti su tutte le linee a sinistra del Castelliere.

I tiri spittati lunghi sono mediamente facili ma offrono comunque belle emozioni anche forti su passaggi delicati magari lontano dall'ultimo spit.
Sono sporchi e qualche lama di roccia è interrata e, forse, anche qualche spit...
Qualche lama piena di terra l'ho ripulita per i posteri ma non è certo sufficiente a garantire una scalata serena al 100%.
L'uscita alla fine del ripido è il passaggio peggiore in quanto a pericolosità (quindi valutare bene di essere confidenti su 4c e 5a lontano dagli spit con rischio di volo rovinoso) e poi, su, la parete si appoggia, finiscono i problemi, si passano un paio di belle betulle e si è in cima!

Il Castelliere di destra (percorso recentemente) invece si presenta in ottime condizioni.

Che emozione! E' una gran stretta di mano quella che ci diamo in cima!
Finalmente abbiamo scalato insieme ed è stata una super giornata col sole che ci ha accompagnato fin quasi in cima...

Usciamo definitivamente dalla via e ci dirigiamo a sinistra verso le rovine del castelliere attualmente in restauro.
Passiamo oltre, raggiungiamo un piccolo e meraviglioso villaggio di baite a metà sentiero e ci godiamo il panorama e il sole che tramonta dietro a due buone birre!



Salute!!!

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