24 aprile 2014
Punta Giulia - Grigna Meridionale

...da secondo di cordata...

Photogallery

La maggior parte delle vie su roccia che faccio, le penso da secondo di cordata.
Soffrendo l'esposizione in modo particolare e non essendo sicuro di me durante la progressione su roccia in ambiente, non mi sento di affrontare da primo le difficoltà e i pericoli delle vie alpinistiche e nemmeno di molte vie sportive...
Detto questo, lasciando da parte l'orgoglio e avendo la fortuna di qualche socio/a che mi sopporta ancora, mi capisce, mi dà sicurezza e non mi agita, primo fra tutti il mio fratello di corda...proprio con lui, da tempo parlavo di andare sulla Punta Giulia e farcela "da dietro e da davanti"! dalle vie "Normale" e "Boga" (o Giovane Italia).
Il progetto era un entusiasmante invernale con la risalita del Canale del Diavolo con picche e ramponi ma quest'anno non abbiamo mai trovato le condizioni giuste.
Così, abbiam deciso di camminare solo a tratti sulla neve accumulata abbondantemente dalle valanghe ma così facile che ramponi e picozze sono stati fissi allo zaino fino alla base della Giulia. Poi li abbiam tolti e lasciati ma non dimenticati alla base per non portare con noi carichi inutili...
Giornata di sole splendido, caldo e cielo azzurro con un sito su tre che dava possibilità di nubi cumuliformi nel pomeriggio, ma noi siam partiti presto...
Alla base della parete, chiacchiero ancora nervosamente ma l'avvicinamento che per me presenta qualche piccolo problema di esposizione è andato via molto bene e con calma, dai piani Resinelli abbiam raggiunto la punta in 50min.
Il nervosismo è dettato dall'esposizione della torre e dal dubbio di poter concludere la via Boga successivamente alla normale e compromettere così la giornata del mio socio.
Il tutto comunque era stato chiarito nei mesi precedenti!
La normale te la garantisco, la Boga no! Vedremo quando saremo lì!!!
Filate Criss e Cross, e indossate le scarpette, osservo il primo tiro che mi pare di poter fare da primo ma nemmeno ci voglio provare. Oggi sarò il secondo di cordata e cercherò di farlo in modo esemplare...
Il materiale è già sull'imbrago dal momento della partenza dai Piani Resinelli.
Parte il Toso mentre io smetto di chiacchierare e torna la pace in quell'angolo così selvaggio della Grignetta.
Gli unici rumori sono prodotti dai missili lanciati dai camosci giù per il canale.
E' il Toso che comincia a parlare dicendo più volte:"Bella!" "Che bel tiro" ecc ecc e parla di come si sta gustando l'arrampicata.

Il Toso sulla Punta Giulia

Io gli dico solo:"E' così che deve essere!".
Concatena i primi due tiri e dopo il suo "Vieni!" sussurrato, che oggi non c'è bisogno di urlare, parto.
L'esposizione è subito forte e la roccia alla base del tiro non è delle migliori.
Respiro bene per conservare energie ma appena mi alzo da terra smetto di scalare come so fare e risolvo tutto con delle gran tirate di braccia "una boulderata risolve tutto!" dirò più volte...
Sta di fatto che entro la prima sosta mi son già ghisato gli avanbracci più di quando mi faccio due ore di strapiombi in palestra...
La paura di quel che potrà succedere doppiando lo spigolo molto aereo mi blocca fin dal primo tratto verticale (minimamente strapiombante) e siamo al dunque...
Doppio lo spigolo e mi si apre davanti un'esposizione infinita. La Giulia mi sparisce sotto i piedi e vedo la neve nel canale almeno 150m sotto di me e, fortunatamente, me la godo e basta.
Oggi sarà una gran giornata!
Comincio a scalare bene!!!
Toso mi chiede se voglio fare l'ultimo tiro ma rispondo un no tranquillo ma deciso! La normale devierebbe a sinistra per 15m di facili rocce ottime e gradinate, senza chiodi ma eventualmente molto ben proteggibili, per poi tornare a destra a conquistare la cimetta che si trova proprio sopra la nostra testa.
La variante diretta (Gandin-Gerli) invece mostra 10m di placca lavorata quasi verticale, percorsa da una bella fessura pulita proteggibile a dadi, friends e cordini...
Io sono appeso alla sosta, barcaiolo fatto, reverso inserito e niente pseudorinvio che metto sempre come da manuale perchè Toso rinvia ancor prima di partire su una bella clessidra proprio sopra la sosta fatta da un enorme anello d'acciaio con enorme catena ed enorme anello di calata!

in vetta

Vai e conquista la vetta!
Due protezioni messe con saggezza ed è in cima.
Seguo io godendomi tutta la fessura e anche le brevi soste per il recupero del materiale!
Siamo in cima, entrambi molto contenti.
E' stato davvero un attimo arrivarci con due tiri gustosi ed è tanta la soddisfazione seppur fossimo già stati lassù entrambi da secondi qualche anno fa.
In cima ritrovo anche il cordino che abbandonai il 4 aprile 2009 per assicurare ulteriormente a me ed Ale la calata dalla vetta.
Lo slego e lo sostituisco "col permesso del Toso" mentre lui prepara la doppia. L'operazione di snodare un triplo nodo inglese su un cordino da 6mm in dyneema restato per 5 anni in cima ad una montagna non è così veloce ma il tempo è ancora bellissimo e ci concediamo di ritirare il cordino per portarlo in futuro a Padova per testarlo alla pressa del centro studi materiali e tecniche del CAI.

Allongiamento e doppia (un unica doppia fino alla base con Criss e Cross da 60m) sono una cosa molto veloce e...dopo una breve pausa pranzo, rieccoci con gli scarponi per giungere all'attacco della via Boga che si preannuncia più atletica e sempre aerea.

Parte il Toso attaccando direttamente lo strapiombino incanalato sotto lo spigolo, un V per nulla banale. Si fa guidare dai chiodi e dai fittoni resinati in via. E' intuitivo passare di lì , dove passarono i primi salitori nel 1930, Mario Dell'Oro detto "Boga", Giovan Battista Riva e Mario Villa ma non certo facile. La via (Giov.Italia) passa a destra del tettuccio su rocce erbose gradinate di II e III.

strapiombino iniziale via boga - Punta Giulia

Anche la sosta si trova su un terrazzino a destra dello spigolo.
Seguo non senza fatica ma tiro fuori quel po' di allenamento in palestra e il tiro passa via tranquillo con un pensiero insistente che in quel posto, un V da primo mi sembra impossibile a farsi!
Quando arrivo in sosta mi rendo conto della storia della parete e dei vari pionieri che idearono le vie, vedo chiodi sopra di noi piantati in modo improbabile sulla parete che non scaleremo, uno è piantato nemmeno per metà e poi, guardando a sinistra, mi rendo conto che la partenza del nostro secondo tiro di V sarà in traverso!!! Aiuto! Sarà dura smontare la sosta e dire:"Vengo!"
Passo il materiale al Toso, preparo la sua sicura da manuale, filo una decina di metri di corde in modo che vengano su bene e senza nodi e via, si parte.
Il tiro lui se lo mangia! Fatica solo a infilare un rinvio nel terzo chiodo perchè, avvicinandosi giustamente alla protezione prima di rinviare, viene colto di sorpresa da una presa svasa che gli consiglia di scendere alla lama precedente per attuare l'operazione...
Da qui parte una fessura verticale con lame dritte e rovesce e il Toso è subito stagliato nel cielo!
Parete verticale sopra, parete verticale sotto...

secondo tiro via boga - punta Giulia

"Vieni Ste!".
Parto io!

I pochi passi a sinistra sono su ottimi piedi.
Le mani hanno dove andare ma non sembra. Ci sono delle rientranze scavate da piccoli canaletti (karren se siete dei geologi!). Non sono unti e grippano che è un piacere ma al momento penso:"Mannaggia c'è solo questo!!!"
In realtà è più facile del previsto anche se sono in traverso e la roccia è strepitosa.
I passi sono ben protetti anche per il secondo e bastano un paio di passi e un movimento di spalle e bacino che son già sotto il rinvio successivo e così via fino al prossimo dal quale il tiro spara su in verticale...
Cerco di sforzarmi a guardare dove mettere i piedi senza allargare il campo visivo a quel che sta più sotto, o meglio, a quel che non c'è sotto! Così non scalo un gran che bene...tiro anche un paio di rinvii.
Ma la tentazione è troppo forte e allora guardo e inaspettatamente mi godo il canale del diavolo e la parete che ci separa, il tutto estremamente esposto.
So che c'è poca corda tra me e il Toso e anche se dovessi cadere, l'allungamento sarebbe irrisorio.
Ricomincio a scalare bene e a godermi i movimenti di quel tiro aereo e stupendo che anche il Toso dice "E' il tiro più bello della Giulia!".
Comincio a canticchiare mentre scalo (che vuol dire che sto bene) e canto fino in sosta "Libera nos a malo" del Liga mentre mi godo i rovesci, le lame e tutti i movimenti uno per uno di quel tiro meraviglioso...
Piccola parentesi sulla canzone: mi è venuta quella per il misto tra il mio pensiero insistente "speriamo che il Toso non mi tiri sul traverso e recuperi -piano piano- e il "Libera" detto a corda doppia finita, boh!!!
Finisco il tiro nervosamente emozionato! Non son mica abituato a trovarmi in quei posti! Regolo laboriosamente il barcaiolo fin che mi sento a mio agio appeso alla sosta e preparo la sicura per il Toso mentre mi propone di partire da primo vedendo che le difficoltà del tiro si abbattono e la roccia sembra buona...
Rifiuto con tranquillità e decisione anche questa volta!
Quando arriverņ in cima mi dirà:"Fortuna che non sei partito da primo! Che tiro!!!" Parte! Sistema una fettuccia in una clessidra e alla fine mi dice:"Ti ci vorrà del tempo per toglierla!" poi sparisce dietro lo spigolo.
Sento un tuono in lontananza...smetto di cantare e il morale cambia...
La via originale traversa leggermente a sinistra in parete per andare a prendere il canale tra le due punte. Il Toso però oggi ha scelto di seguire integralmente lo spigolo attuando la variante aperta da Angelo Longoni, Giuseppe Gerosa e Giovanni Todeschini nel 1935 IV IV+.
Criss e Cross filano bene e gioco sempre di anticipo per non recare intoppi alla progressione. Il tiro è dato di 30 m ma a mio parere potrebbero essere quasi 40 perchè di corda ne devo far passare tanta e l'ultima parte è un po' aggrovigliata e mi dà qualche problema. Fortunatamente riesco a non dare grossi problemi al Toso.
Il recupero della corda sarà un po' laborioso..mannaggia! Proprio ora che magari arriverà qualcosa di simile a un temporale e c'è da fare in fretta...
"Vieni Ste!"
Parto deciso a salire come una scheggia. So scalare sul V e allora su a manetta, anche se non vedo qualcosa e diventa V+ o sesto.
Una boulderata sistema tutto!!!
Ciao! C'è la fettuccia da recuperare e mi si incasina il cervello a furia di cercar modi per farla uscire. Decido che è l'ultimo tentativo poi la lascio lì. Ecco: è quello buono. Fettuccia in spalla e su come un caccia!
Il IV+ dichiarato, secondo noi è anche V, specialmente se non si usano certi appigli non propriamente saldi, tiro un rinvio solamente per risolvere presto uno di questi problemi e nel frattempo tuona altre due volte.
Scala Ste, scala!
Sono sulla placca finale. Da la sensazione di camminare su un tappeto volante con niente sotto ma vado su ordinato e senza soste.
Il tiro è finito. Siamo sulla seconda cima (Sud - poco più bassa della precedente a Nord) e ci facciamo dei frettolosi complimenti mentre stiamo già decidendo il da farsi per la discesa e in men che non si dica siamo allongiati alla sosta.
Intuitivamente dopo un paio di idee che scartiamo, decidiamo di disarrampicare sul 3° tiro della normale e arrivare alla S2 per poi fare un'unica calata da 40m fino a terra (così come dicono le guide).
Io questa volta vado per primo (facile in discesa!!!) assicurato da un mezzo barcaiolo del Toso. Assicurerò la discesa del Toso con una fettuccia su spuntone e due friends messi velocemente, in modo da evitare eventuali incidenti gravi.
Per me non è come dirlo cominciare a disarrampicare, poi man mano mi rendo conto che è molto, molto facile. Sono comunque dell'idea che il breve tiro vada protetto per chi scende da secondo. Arrivo in sosta e recupero il Toso sempre con mezzo barcaiolo.
Colleghiamo Criss e Cross con un bel nodo galleggiante e in meno di 5 minuti siamo giù alla base col cielo nuovamente azzurro e tanta tanta soddisfazione...

ultimo tiro, dietro lo spigolo

Sentiamo già il profumo della birra che ci berremo!!!
La discesa a piedi per me è un po' impegnativa e sono anche stanco come se avessi fatto l'intero giro delle Grigne a piedi ma scorre tutto tranquillo e senza intoppi.
Lasciamo il canale del Diavolo, attraversiamo la Val Scepina e siamo alla mia Pandina!
Toso è gia al telefono per organizzare la salita con gli sci alla Capanna Margherita partendo da Gressoney con gli sci in spalla e poco dopo sci ai piedi!
Grande giornata davvero e la mia tensione lascia spazio solo alla soddisfazione e ai dolori muscolari del giorno dopo!!!
Alla prossima...

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