Le Odle dietro a una bellissima fioritura di Aconito (pianta velenosa!)
Alessandra è la mia amica fotografa naturalista!
La adoro per svariati motivi.
Il suo sorriso ti abbaglia, è bellissima, competente, è una bravissima fotografa appassionata ed è una poetessa dell'obiettivo. E' sensibile, dolce per quel che la conosco e, probabilmente, è ferma quando serve. La conosco ancora poco ma le voglio molto bene. Siamo amici ma a distanza, collaboriamo saltuariamente a qualche articolo divulgativo sul mio sito di scienze e la sento sempre molto volentieri e con tanto piacere.
Ricordo come fosse ieri quando la incontrai e ancor di più quando ebbi l'occasione di chiacchierare con lei per la prima volta...
Ci spostavamo dal Museo di Storia Naturale di Milano dove lavoravamo come guide, verso città studi e la "nostra" università...
Il viaggio durò mezz'ora e non rimanemmo un attimo in silenzio! Parlavamo delle nostre cose, delle nostre passioni e anche di quella per le Scienze Naturali.
Ricordo che sul marciapiede di via Celoria, ormai lì e lì per salutarci iniziai a raccontarle di un libro che adorai, adoravo e adoro tutt'ora e che forse plasmò parte della mia vita. Non dissi il titolo ma raccontai la storia di un piccolo stambecco di nome Bouc e di Dan: un ragazzino che passava la sua estate al Casotto del Lauson sopra Valnontey nel Parco Nazionale del Gran Paradiso...
Alessandra mi disse:"Ma è "Scappa Bouc! Scappa!". L'ho letto anche io e mi piacerebbe rileggerlo...".
Beh!
Dopo un paio di collaborazioni con lei per il mio sito scienzafacile.it, trovai finalmente una copia del libro su ebay, lo comprai e glie lo spedii. Fu un enorme piacere spedirglielo!
Qualche giorno fa, a qualche anno di distanza (ma neanche così tanti!!!), Alessandra mi ha spedito il suo libro "Alpi Selvagge" scritto insieme ad altri tre autori e con il contributo di altri ottimi fotografi.
Anche il libro è una meraviglia! Non sto a descriverlo. Per questo prendetevelo, rifatevi gli occhi e leggetelo!!!
Vi racconto solo il particolare della scelta della copertina...
Alpi selvagge è una carrellata di immagini, descrizioni e particolari di luoghi rappresentativi e animali selvatici delle Alpi, questi ultimi descritti meravigliosamente da Alessandra.
Un particolare da non sottovalutare è la scelta della copertina!
Non dico da parte degli autori/editori che avranno avuto il loro bel da fare, ma da parte di chi acquista il libro!!!
Infatti ci sono tre possibilità di scelta: Il Cervino, le Odle e il versante Nord del Pizzo Badile con ben evidente il famosissimo spigolo...
Per me la scelta è stata tutt'altro che semplice!!!
Ma lo Spigolo Nord del Pizzo Badile NO!!! Quello no!
Quest'estate, finalmente, sono stato sotto alle Odle dal versante Gardenese e sono uno spettacolo meraviglioso. Le ho fotografate dietro i prati pieni di Aconito nel massimo della fioritura e ne sono rimasto stregato...
Del cervino non sono mai stato un grande fan. Sì. Lo trovo una bella montagna ma non mi ha mai attirato come invece, ad esempio, attira mio fratello...
Del Badile però...avrei un attimo da raccontare!!!
Son cresciuto col padre alpinista, fratello alpinista, madre che gli andava dietro e sorella escursionista con piede fermo e assenza di vertigini, in stile capretta che, se c'erano delle rocce sul percorso era anche meglio...
Io con la mia enorme paura dell'altezza ero un po' tagliato fuori ma il desiderio non si placava mai...
Finalmente nel 2005, passati i trent'anni, la voglia superò di poco la paura, iniziai a frequentare una palestra di arrampicata e iniziai a scalare.
Conobbi istruttori tra cui Paolino e iniziai a tirare tardi sulla panchina appena fuori dalla palestra, assorto ad ascoltare meravigliosi racconti tra cui proprio quelli di Paolino e rimasi affascinato soprattutto da quello della sua salita allo spigolo nord del Pizzo Badile col suo mitico socio di allora...
Fu così che mi misi in testa di farlo prima o poi...
Il Pizzo Badile però io lo conoscevo già a causa della sua importanza nella storia dell'alpinismo.
La sua parete nord-est fu uno degli ultimi "problemi" delle Alpi ad essere risolto insieme alla parete nord dell'Eiger, la nord del Cervino e la nord delle Grandes Jorasses...
Ma il Pizzo Badile guadagnò importanza nei miei sogni quando un giorno, mentre ero al lavoro nei sotterranei del Dip. di Scienze della Terra di Milano, incontrai una ragazza dalla bellezza imbarazzante, studentessa di Geologia, che parlava solo di montagna e diceva che voleva andare in cima al Pizzo Badile...
Io pensai:"Mannaggia a me! Le direi di andarci insieme...ma non arrampico un gran che bene e, anzi, ho solamente una gran paura dell'altezza!!"
Ecco il vero inizio della storia...
Già! La potenza e la forza che ti dà l'ispirazione di una musa...
Fu la prima volta ed erroneamente non diedi il giusto peso a questo episodio! Non immaginavo ancora...
Qualche anno dopo però, passai una bellissima primavera/estate a scalare con una bellissima e forte alpinista che aveva già fatto lo spigolo nord del Badile.
Scalavo bene, ero in forma, piuttosto impavido ed esploravo per gradi le nuove possibilità che si aprivano davanti a me!
Dopo la grandiosa scalata di una guglia a cui anelavo da tempo, arrivò la proposta di ripetere insieme lo spigolo e, WOOOOOW! Non mi parve vero!!
Beh. In realtà andò tutto a buone fanciulle e lo spigolo rimase senza le mie impronte digitali...
Poco più di un anno dopo però ne rividi la possibilità quando un'altra persona del gentil sesso mi disse che avrebbe voluto fare lo spigolo nord del suddetto e ridetto Pizzo!!!
Per me era cosa fatta...dopo il necessario training ovviamente!
Beh! Il training nemmeno incominciò e, nuovamente, non misi i miei polpastrelli su quelle rocce...
Nel frattempo cominciai ad avere un rifiuto per quella montagna ma si sà: la passione non tramonta e io di passione per la montagna ne ho da vendere a quintalate, per anni e anni e pure su diversi mercati, così, dopo le prime idee vaneggianti di bombardare quella montagna per raderla al suolo e cancellarla dal pianeta Terra, ho ricominciato a pensarci insistentemente.
Rovistando tra i ricordi di mio papà, qualche giorno fa abbiamo anche trovato una fotografia di grande formato del versante nord del Pizzo, autografata e dedicata a mio padre dal primo salitore della parete Nord Est che non nomino perchè, al di là della sua indiscutibile leadership nella storia dell'alpinismo degli anni 1930-1940 ...e al di là che lo conobbi di persona quando io avevo 9 anni e mi insegnò che i sentieri vanno trattati bene e mantenuti e lo ammirai sempre, ecc, ecc...ci sono diverse cose della storia del personaggio che, se son vere, non mi piacciono e ai tempi comunque non le sapevamo...
Tornando al Pizzo, io sono di indole solitaria e da solo sono una macchina, una macchina lenta ma inesorabile e quindi probabilmente avrete già capito che me lo vorrei fare da solo.
Dichiarai tempo fa che, alla prossima che mi avesse chiesto o proposto lo spigolo nord del Badile, avrei risposto:"L'ho già fatto!"
...vedremo se ce la farò per tempo o se continuerà la persecuzione e me lo chiederanno di nuovo prima che ci sia andato!!!
Purtroppo l'ultima estate poteva essere quella buona ma non è stata piena di scalate. Ora però sono ripresi i miei allenamenti e il mio training. Non è ancora tutto finalizzato allo SPIGOLO NORD ma spero che presto lo sarà e poi mi manca solo un buon sacco a pelo, una pianificazione perfetta e via!
Sarà d'estate.
L'anno prossimo o chissà, con previsti almeno tre giorni di bel tempo e, quando ci penso, così come ora, mi sento già tutto ingaggiato e inebriato!!!
Questo solo per dirvi che copertina ho poi scelto tra le tre proposte dalla mia stupenda amica Alessandra!
Ovviamente Lui! ...con il versante nord, le pareti belle in vista e, lì in mezzo, a tagliarle, lo spigolo e tutto quel pieno di storia...sua...e anche un bel po' mia!!!