La Camomilla del Mario

3 settembre 2012

Ho finito da poco di metter a posto la camomilla per l'inverno.
Setacciata e invasata!
Quest'anno ho solo quella del mio giardino, quella della parte incolta al limite tra il cortile di casa e l'orto...
E' incolta anche per un motivo preciso, ovvero che così in primavera ci cresce la camomilla che mi basta per tutto l'inverno.
A me piace, le sere d'inverno farmi la camomilla, riempire la casa del suo profumo mentre bolle e poi sedermi con calma a berne una bella scodella piena fino all'orlo prima di andare a dormire...
Mi ricorda quando semi-paralizzato in ospedale, alla sera passavano le infermiere o gli infiermieri a portarmene una tazza.
Mi ricorda il piccolo e grande piacere della prima volta che riuscii a berla in piedi sulle mie gambe, appoggiato al corrimano del lungo e tranquillo corridoio del reparto in cui ero ricoverato...
Mi ricorda tanto quel momento e le persone dolci che ho conosciuto.
A dire il vero poi la camomilla mi è sempre piaciuta!
Un'altra persona che ricordo con tantissimo piacere è il Mario Fontana!
Perdonatemi l'articolo davanti al nome ma Mario Fontana suonerebbe come fosse un'altra persona.
L'ho conosciuto dal ciclista! Io non avevo finito ancora di crescere fino al mio scarso metro e settanta mantre lui era molto alto!
Nè lui nè il mio vecchio ciclista ci son più, almeno in carne ed ossa su questa Terra...
Il Mario portava spesso il suo mezzo dal Nino per ripararlo perchè percorreva molti chilometri con la sua vecchia bicicletta coi freni a bacchetta.
Vuoi perchè andava a pescare o perchè andava in cerca di qualche prelibatezza da raccogliere sulle coste dei campi, percorreva più di seimila chilometri all'anno alla sua non certo tenera età.
Non so perchè, qualche anno dopo diventò amico di mio padre ed erano soliti scambiarsi sempre qualcosa: Una grossa carpa per una bottiglia di vino e un bicchierino o due di grappa o di liquore che faceva mio padre in garage...
Le carpe e le tinche erano rigorosamente spurgate in vasca da bagno con acqua pulita e un'aggiunta di zucchero! "Mi ghe meti el zucher!" diceva! (trad: Io gli metto lo zucchero!).
Il sorriso del Mario era fantastico.
Non nego che mi vien la pelle d'oca anche ora che scrivo pensando a quanto fosse semplice vederlo contento ed entusiasta per un semplice momento in cantina tra amici e un bicchiere di vino sul tavolo...
"Quest chi l'è un scirop!" diceva sempre il Mario (trad: Questo qui è uno sciroppo). E mi manca tanto sentirlo dire da lui.
Ovviamente il Mario andava sempre a raccogliere la camomilla quando la primavera si confondeva con l'estate, quando era matura e al punto giusto e, una volta pronta, ogni anno ne portava sempre un vasetto a mia madre e lo fece fino a poco prima di andarsene...
La bevevo soprattutto io!
Ne bevvi poca fino a che non finii all'ospedale a pezzi e col sistema nervoso impazzito anche se, col senno di poi, il sistema nervoso è ed era l'unica cosa sana che mi auto-difese da una situazione di delirio puro e continua a farlo tutt'ora e a suggerirmi con estrema chiarezza, cosa va bene per me o cosa non va bene ma questa poi è tutta un'altra serie di storie!
Si accumularono due o tre vasetti di camomilla quando il Mario se ne andò da casa ma non dal cuore.
Continuai a bere quella camomilla con grande piacere che fosse sua e, non vorrei sembrare blasfemo ma comunque è così, "Facendo questo in memoria di lui"!
Tra l'altro la comunione potrebbe essere molto più allegra se fosse un grande e festoso brindisi o un semplice cin cin come faccio per ricordare qualche amico con qualche amico ma non me ne vogliano i 'puristi'...
La camomilla però non è infinita e dell'ultimo vasetto ne rimaneva solo il fondo, due o tre centimetri a dir tanto, quando mi venne una grande idea.
Grande per me ovviamente!!! ...e matematicamente parlando...

La camomilla del Mario mischiata con la mia!


Avevo cominciato proprio quell'anno a raccoglier camomilla del mio giardino visto che quella del Mario sarebbe finita da lì a poco e decisi di mischiare la mia e la sua!
Mischiai bene e pensai: Se ogni anno non la finisco e ne aggiungo un po' della mia, i fiori del Mario saran sempre meno ma ce ne sarà sempre qualcuno...
La tecnica di conservazione poi si è affinata e si è risolta col raccogliere più camomilla e usarne sempre meno di quella del Mario, ma quando voglio respirare quella sensazione, so già che vasetto devo aprire, sia nelle sere d'inverno, sia questa sera.

E vi assicuro:
"Questa camomilla l'è un scirop!!!"
Grazie Mario...

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