31 Luglio 2013
Sono ancora una volta sul Monte Generoso durante una giornata tranquilla dei primi di luglio.
Durante la settimana i turisti non popolano ancora la montagna. Solo poche anime camminano sui sentieri del versante italiano dove si trova la mia grotta.
Dalla mia posizione sulla montagna riesco a capire quasi tutto quel che dicono quei pochi, normalmente ignari del fatto che su una montagna silenziosa fatta grosso modo ad anfiteatro si possa sentire distintamente una voce poco più che sussurrata da qualche centinaio di metri...
Sento e conosco molti pensieri della gente, di quelli che si dicono solo all'amico/a più fidato/a. Di quelli che si dicono solo a gente che forse non si incontrerà mai più, quindi ci si sente ancora più liberi o di quelli che si confidano solo tra persone mooolto vicine...e sento anche un sacco di sciocchezze!
Qualcuno dice:"Guarda quello là. Deve essere la guida della grotta. Bella la vita a far niente"...
I sabati e le domeniche o le settimane di alta stagione quando siamo assembrati da turisti che arrivano a fiotti però non diamo certo quell'impressione!".
Comnque sia non mi piace aspettare senza far proprio nulla allora non mi manca mai un bel libro o qualche foglio di carta su cui scrivere, faccio un po' di manutenzione ordinaria e qualche osservazione naturalistica, un video per il sito di scienze...
Dall'estate 2012 ho ricominciato a fare un po' di fuoristrada in bici, qualche salto, un minimo di free ride e molto spesso devo dedicarmi alla manutenzione del mio nuovo versatilissimo mezzo, una mountain bike ammortizzata davanti e dietro di quelle piuttosto belle!
Quindi vado al lavoro in bicicletta anche in montagna e la poveretta viene maltrattata non poco sulle rocce e le radici di quei sentieri.
Un martedì mattina tranquillo, una volta sbrigate le procedure per poter accogliere i turisti nel migliore dei modi, mi dedico così alla manutenzione del mezzo.
Qualche giorno prima si è smollata una vite del perno su cui ruota il triangolo posteriore connesso al telaio. Per tirare la vite avevo dovuto smontare le corone e non avevo il materiale per un'accurata pulizia prima di rimontarle.
Eccomi qui allora alle prese con il rituale della pulizia catena-corone-pignoni-deragliatori.
Prima di tutto ribalto la bici sottosopra in modo che sia stabile.
Tolgo la catena dalle corone e inizio a smontarle...
Ci sono da togliere otto piccole viti, ma neanche troppo piccole, che lavorano a due a due come delle boccole...
Tolgo le prime sei e quando arrivo alle ultime due, una mi cade.
Il segreto per trovare una piccola vite che cade è seguirla con lo sguardo durante la caduta ma la perdo immediatamente di vista.
Non sono a casa a lavorare sul cemento. Sono davanti alla grotta col fondo sassoso, una miriade di piccole lastre di calcare chiaro e pezzetti di selce scura dello stesso colore della vite.
Cerco all'inizio senza spostare i piedi e i sassi. Fallito il tentativo sposto i piedi e poi comincio coi sassi fino a un metro di distanza e più dalla bici.
Non trovo nulla. Sposto la bicicletta. Cerco anche nei piccoli punti dove appoggiavano il manubrio e la sella. Niente!
Penso allora che la vite potrebbe non essere caduta e magari si è incastrata tra i bracci oscillanti del carro posteriore.
Niente anche lì...
Non so più che pensare. Cerco vicino alle pedivelle...
No. la vite è sparita.
E' passata più di mezz'ora da quando ho cominciato a cercare e navigo nel buio.
Cosa devo fare? la smetto!
Comincio ugualmente a pulire le corone, le 3 boccole e mezzo e per ora ne rimonterò solo tre.
Fatto.
Ora devo dare una passata di straccio alla catena che è conciata da buttar via.
Qui la pulisco e la lubrifico ogni due o tre giorni che equivalgono a circa 4500m di dislivello percorsi in discesa e circa 800m in salita, spesso su terreni piuttosto sporchi...
Le cure maggiori le riservo agli ammortizzatori e alle gomme.
Metto a fuoco la catena e la prendo con lo straccio tra le mani, prima con la sinistra e poi con la destra.
Mentre avvicino la mano destra vedo la vite delle corone appoggiata in modo improbabile ad una maglia della catena!
Eccola!
Perchè racconto e rimembro questa cosa?
Al di là dell'esperienza che matura e quando mi cadrà una vite conoscerò e conoscerete un posto in più dove cercare, scrivo questo piccolo aneddoto per sottolineare ancora una volta che le cose accadono, sia quelle belle che quelle brutte e anche quelle più o meno insignificanti e inutili come una vite che cade e si blocca sulla catena.
Molto spesso ho a che fare con gente che non si protegge dai banali pericoli della montagna, della bcicletta o della città.
Niente casco, metodi e strumenti di assicurazione conosciuti in modo vago e automatico e abitudinario.
Famiglie con bambini o persone solitarie così fataliste...
Qualcuno del tutto ignaro i pericoli li provoca...
Non disprezzo i fatalisti ma non li stimo. Non mi stimo nemmeno io quando esploro nuovi luoghi e realtà in modo del tutto solitario
Soprattutto non stimo chi poi si stupisce delle disgrazie a meno che non sia troppo giovane. Le cose capitano.
Certo, capitano soprattutto a me, anche se per ora ho sempre avuto la fortuna di poterle raccontare.
Raccontare le disgrazie altrui però non è bello.
Cosa posso dire di quel poveretto che dormiva di fianco alla moglie e a cui dal tetto di casa sua è caduta addosso una mucca e lo ha ammazzato?
Nulla direi.
Non si può avere il controllo su tutto e proteggersi da ogni cosa, ma almeno dalle più banali si può, soprattutto se ci si sottopone a rischi maggiori con attività in cui si è molto più vulnerabili.
Ci si può proteggere con certi strumenti ma soprattutto con certe scelte che vanno dal mettere un casco a non attraversare la strada a piedi davanti al Bus, o a non superarlo in velocità quando si ferma a far salire e scendere i passeggeri, ma sarebbe troppo lunga la lista...
Quindi eccomi qui con un braccio mezzo scassato a scrivere sul web.
Me lo sono distrutto con un atterraggio sbagliato da una gobba di un pumptrack un po' troppo difficile per me.
La testa però è intera...
Il casco non l'ho comprato dopo essermela scassata o dopo essere stato a trovare un amico o un'amica in qualche brutto posto in conseguenza di una banale caduta in città!!!