Faccio sempre molto di più di quanto scrivo, per fortuna...
...comunque ecco quel che mi sembra valga la pena di mettere in relazione!
MTB - Val Clavalitè - Fenìs - (AO) - 2023
In bici sono stato finalmente in Val Clavalitè, sopra a Fenis in Valle d'Aosta!
Da quando ero ragazzo e mi regalarono il libro "Guida alla Natura d'Italia" introdotto da Fulco Pratesi, avrei voluto farci un giro.
L'itinerario ambizioso prevedeva la partenza da Fenis, lo scollinamento al colle omonimo, per poi scendere pochi metri sul versante Cogne e risalire al Colle dell'Invergneux, scendere a Cogne, Aymavilles e tornare a Fenìs.
In realtà mi sono fermato duecento metri sopra alla Grand'Alpe.
Lì ho smesso di pedalare, mi sono caricato Anthemina in spalla, ho fatto una decina di passi e mi son chiesto:"Ma perchè?"
Ero stanco morto, allora ho deciso di fermarmi, recuperare un po' le forze e scendere veloce da dove ero salito, godendo appieno della discesa, divertendomi come un matto, deviando poi sul meraviglioso e abbastanza impegnativo sentiero che costeggia il torrente Clavalitè, alla base delle pareti del versante sinistro della valle!
Due parole sulla salita?
Davvero dura, ma fattibile!
Avevo letto di pendenze impraticabili, ma in effetti serve solamente un po' di mestiere!
Ho pedalato tutta la salita fino a poco sopra la Grand'Alpe, senza mai dover mettere piede a terra (a parte per tirare il fiato!).
E' una salita impegnativa che dà una grandissima soddisfazione a chi riesca a percorrerla con le proprie forze, ma ancora di più è l'ambiente incantevole dal quale si è circondati a rendere speciale la salita!
ALPINISMO - Cresta della Punta Chamoussiere - Rhemes Saint Georges (AO) - 2023
Complice un'uscita esplorativa con un amico di mio nipote, abbiamo trovato il passaggio per evitare i gendarmi pieni di rocce instabili e poco sicure.
Non essendo uno stambecco ci sono tornato attrezzato poco dopo e sono riuscito a "proteggere", per modo di dire, a chiodi e friends 80 metri cruciali di traverso e magari per i miei cinquant'anni mi regalerò di riprovare a raggiungere la vetta che desidero dal 1987!
ALPINISMO - Progetto di salita solitaria allo spigolo N del Pizzo Badile - Bregaglia-Masino
Mi sono allenato tutto l'autunno e parte dell'inverno percorrendo una volta a settimana una o più vie nella zona di Albard-Bard, fino ad arrivare a salire vie di 400m in poco più di 4-5 ore.
A metà febbraio poi un ritorno improvviso di paura, insicurezza e sensazione di esposizione costante mi han fatto decidere di mollare il colpo con un po' di delusione, ma senza troppo stress e così, quasi certamente ormai non sarà più per i miei cinquant'anni, ma sarà per quando starò meglio da quel punto di vista e mi tornerà la voglia di prepararmi, sperando che le ginocchia reggano ancora un po'!
Sarà difficile anche la Chamoussiere qua sopra descritta, ma se dovessi scegliere tra le due ascensioni, sceglierei la Chamoussiere senza alcun dubbio o ripensamento! L'ambiente così selvaggio, la scarsissima frequentazione e il desiderio da quando ero ragazzino, ne fanno indubbiamente la meta da me più ambita.
Al contrario, uno degli aspetti meno invitanti e più complicati dell'ascensione sullo spigolo Nord è quello di evitare le code.
ARRAMPICATA - PROGETTO 7a - 2024 - (in corso)
Dopo qualche esplorazione di diverse falesie e diversi tiri con l'amico Simo, ho scelto il mio tiro di 7a che vorrei cercare di chiudere al più presto.
E' strapiombante, leggermente, ma costantemente.
I rinvii penzolano tutti tranne uno!
Sono stato tre volte a lavorarlo e l'ultima volta ho liberato e imparato a memoria tutti i passaggi chiave e buona parte degli altri. Nel tentativo migliore ho quasi chiuso il tiro, ma sono volato a tre metri dalla catena ancora in pieno 7a perchè mi si sono aperte le mani!
E' emozionante lavorare un tiro. E' una cosa che non avevo mai fatto!
E' emozionante anche solo mettersi su un tiro di 7a con la speranza abbastanza fondata di chiuderlo!
Mi ha aiutato Simo a convincermi che fosse possibile, dopo i primi fallimenti sui passaggi chiave che davo già per impossibili!
Complici due buoni inverni di allenamento indoor in cui il riscaldamento, il divertimento e il non esagerare la fanno da padroni, sono riuscito a raggiungere la condizione migliore di sempre dal punto di vista della tecnica e della forza in arrampicata!
Lo so che sembra strano a 50 anni, ma se non vi fidate di me, chiedete a Manolo come si sentiva quando ha liberato "Eternit" al Baule, 9a+ a oltre cinquant'anni!
Sono venute a passare una giornata con me e a farmi sicura anche Michelita e Caro, due mie ex allieve che mi ricordano tanto me e il Toso i primi tempi che scalavamo insieme, sempre in palestra o in montagna e sempre a provar passaggi senza mai arrendersi, imparando il più possibile come delle spugne!
Se andranno avanti così mi supereranno presto e poi faranno altro che il 7a!
Tornando a parlare della mia forza, mi vien da ridere!
Sono sempre scarso di avambracci e ho spesso male alle dita. Non tengo quasi niente e quindi tutti i movimenti devono essere perfetti per risparmiare il più possibile le forze da utilizzare nei punti chiave.
Non posso utilizzare certe piccole tacche con le dita che faciliterebbero il tutto e allora vado sugli svasi!
Il tiro però è ancora lì! Era quasi fatta, ma poi il caldo estivo ha cominciato a far scivolare troppo le svase verticali e anche quelle orizzontali!
Spero di non scendere troppo di condizione quest'estate e di poter riprendere in autunno a scalare tanto in palestra indoor in modo da essere pronto quando tornerò a lavorare il tiro.
Nel frattempo, un paio di movimenti dei piedi me li sono già dimenticati e mi è tornata paura di volare che mi era temporaneamente passata e allora ci sarà di nuovo da fare!
Se andrà male, mi rammollirò o mi infortunerò e non potrò mai chiudere un 7a, vabbè. Almeno ci ho provato e allora sopravviverò!!!
Di importante ho notato una cosa:
non mi devo stressare troppo pensando all'obiettivo e a conquistarlo assolutamente.
Deve venire tutto naturalmente! Se mi diverto quando mi alleno, la condizione sale e allora mi diverto anche a provare un tiro per me duro.
Se, al contrario, voglio fare un tiro duro e allora mi alleno per quello, faccio quasi sempre un pastrocchio!
Questo l'ho capito recentemente e in effetti i pastrocchi sportivi e a volte anche quelli non sportivi li ho quasi sempre fatti così!
Quando mi sfracellai in gara di XC a Serramazzoni (MO), in pieno recupero, durante una qualifica per il Campionato Italiano, se avessi guidato senza il pensiero del fallimento dell'obiettivo, ma semplicemente divertendomi, facendo quel che volevo fare, forse sarebbe andata diversamente, ma questo non mi è dato saperlo!
Su come funziono ora invece ho più voce in capitolo!
Tutto deve venire naturalmente, come un affetto che cresce!
Ciclismo su strada - Alla statua di San Carlo o San Carlone - Arona - (VB) - 2024
A volte affermo che è tutto l'inverno che mi allenavo per questo, ma non è propriamente corretto!
Intanto così spiego nuovamente il concetto espresso qua sopra:
Ho pedalato tutto l'inverno, tutta la primavera e l'estate perchè ne avevo un sacco di voglia, complice la mia nuova bici da corsa Giant Revolt e allora mi sono sentito di provare di nuovo, dopo trentaquattro anni a raggiungere il San Carlone da casa, percorrendo 142km tra andata e ritorno!
La pedalata è andata a buon fine!!!
Abitando vicino a Milano, ho utilizzato le strade Alzaie del Naviglio Grande, poi del Naviglio di Panperduto e poi del Ticino. Ho così pedalato in mezzo alle Auto solamente tra Sesto Calende e Arona!
Che emozione ripercorrere i ricordi del mio primo giro davvero lungo che percorsi insieme a Lele, Paolo e Lorenzo nel 1990...
Quel giorno i km furono 195 e non so se arriverò a percorrere di nuovo certe distanze, ma non lo escludo a priori!
Per ora la condizione cresce.
Quando spingo bene, vado la metà di quando ero ragazzo, ma sto migliorando pian piano!
Mi sto divertendo a scrivere questo aggiornamento e ne avevo bisogno, ma adesso esco un po' in bici!!!
Progetto "Cuore d'Oro" col Toso - Arco di Trento (TN) - 2023/2024?
L'anno scorso, l'ultima volta che siamo stati ad Arco, abbiamo avuto un inciampo e abbiamo lasciato un conto in sospeso col bellissimo "Cuore d'Oro" alle Coste dell'Anglone. Magari pareggeremo il conto il prossimo autunno, ma vedremo la disponibilità della mia testa ad esporsi lassù. Nel caso, spero che seguiranno aggiornamenti!
Ciclismo su strada - Al Colle del Gran San Bernardo da Rhemes St Georges (AO) - 2024
3000m di dislivello giusti giusti!
Che meraviglia! Avevo percorso un itinerario simile nel 1989 con la mia prima mtb, insieme a mio fratellone!
Eravamo partiti dopo pranzo e rientrati prima di cena percorrendo tutte le statali!
Questa volta mi sono preso un po' più di tempo e ho anche allungato il giro passando dalla strada di Doues, così da evitare buona parte della statale del Gran San Bernardo!
Mi ricordavo vagamente l'ultima parte come piuttosto severa e lo è, ma che meraviglia davvero! La bici nuova poi va davvero molto bene e mi da tantissima soddisfazione nonostante sia una entry level quasi in tutto (telaio stupendo a parte, nonché freni Shimano GRX).
Che emozione ripercorrere le strade degli anni in cui crescevo e ogni settimana andavo più forte e sempre più lontano...
A proposito di questo, durante l'estate son salito diverse volte in Valsavaranche che è stata la prima salita che pedalai dall'inizio alla fine senza mai fermarmi, sempre nel lontano 1988!
Fu mio fratello a dirmi:"ti insegno io! Domani andiamo in Valsavaranche"!
Gli avevo infatti raccontato che in salita superavo pendenze considerate fino ad allora impossibili, iniziavo anche a superare passaggi piuttosto tecnici, ma non riuscivo a tenere il ritmo su salite lunghe e continue!
Beh! Quest'anno son tornato "sui miei passi" con le emozioni miste tra quelle di un vecchio e quelle di un ragazzo ed è stato inebriante!
Sono anche andato a trovar la Lu a Cogne, percorrendo la variante costruita dopo l'alluvione di quest'estate e ci son rampe piuttosto dure, ma fortunatamente corte!
Il respiro poi è pieno se la motivazione è forte!!!