...Non si poteva che cominciare al Sassolungo!...
Fe e Ste, appena scesi dal Pollice del Sassolungo!
Due desideri avevo da tempo, oltre a quello generico e improbabile di scalare prima o poi in Dolomiti:
Il primo: - scalare la Punta Emma nel gruppo del Catinaccio che era l'unica cosa che intravidi tra le nuvole e le piogge quando, in tenera età, i miei mi portarono a "vedere" le Dolomiti e, per questa, dovrò ancora aspettare un po'...quel giorno di tantissimi anni fa mi sarebbe piaciuto anche andare a vedere le Torri del Vaiolet...ma non ci si vedeva e poi, sulle roccette, ai tempi, me la sarei fatta sotto!!!
Il secondo desiderio: - scalare sul Sassolungo.
Complici un paio di sfighe, di news, di giornatacce ma anche di giornate molto buone, è crollato definitivamente il diaframma che mi separava dal Sassolungo e, questa meta, in confronto al "piccolo" contrafforte del Catinaccio (la Emma), ha certamente attirato di più la Fe, socia per parecchie vie quest'anno e anche per la mia piccola vacanza in Dolomiti!
E allora partiremo da qui!
Lo Spigolo del Pollice ce lo consiglia Carletto che mi ha invitato a passare qualche giorno in Dolomiti a casa sua!
Un super regalo!!!
E qualcuno, sulla via, ci dirà che siam partiti con la più bella delle Dolomiti...
Sono gusti!
Dico subito che mi è piaciuta molto e son contentissimo di aver scalato sul Sassolungo, ma i gusti sono sempre soggettivi e la pessima qualità della roccia in molti tratti della via, non mi ha messo certo a mio agio.
Si sa che gli spigoli sono spesso distrutti ma, rispetto allo spigolo della Tore Delago al Vaiolet (la nostra seconda via Dolomitica), questo è proprio un bel marcione.
Detto questo (che ad alcuni sembreran bestemmie) il luogo è magnifico e l'emozione di aver scalato il Pollice dallo spigolo è grande! ...e la sto ancora realizzando pian piano...ci penso spesso ed è una scalata che dura ancora!
L'ambiente è maestoso e ti avvolge in un abbraccio totalizzante...
La Fe si presenta all'attacco concentratissima, io sono più teso che concentrato ma ho intenzione di andare come una macchina ...una macchina lenta ma di andare.
Mesi di tanto lavoro, qualche pensiero di troppo, ...e lavoro in montagna dove però non si scala, non mi fanno presentare all'attacco al 100% ma, se va bene, al quaranta...
Mi sembra di non scalare da mesi e invece è solo due settimane...
Mi preoccupa anche la discesa!
Fino a ieri mi preoccupava anche il sonno ma stanotte ho dormito nove ore come un sasso, trovando pure comodo il mio Pandino parcheggiato direttamente sotto il passo Sella!
Ho finito una settimana di grande soddisfazione dal punto di vista lavorativo e umano, la settimana geo-paleo coi ragazzi a Ortisei...ero proprio stanco ma almeno il sonno ora non è più un problema!
Decide di partire la Fe!
Bene così!
Scala bene sta ragazza e oggi succede!
Succede spesso coi miei allievi che poi diventano ex allievi e a volte istruttori, a volte no, ma spesso mi superano...prima o poi! E con la Fe sta succedendo più prima che poi!!!
Che forza!
Io gestisco la corda nella conserva del facile tratto che si trova dopo la rampa logica del primo tiro che sale obliquando a destra poi a sinistra fino in sosta...
Come spesso accade, noi non muoviamo nemmeno un sasso...cosa che invece altri faranno più per ignoranza, disattenzione e menefreghismo che per sfortuna...
Ci alterniamo un tiro per uscire sugli sfasciumi e roccette in cui infilo un grosso friend per non far toccare i sassi alle corde e intanto proteggo la Fe, assicurandola poi a spalla mentre esce dalla prima sosta su quella cengia dove la conserva corta serve solo a morire in due (meglio slegati piuttosto) e poi saliamo di conserva media sulle roccette successive.
La via non è mai così obbligata e la Fe sosta su un comodo terrazzino sulla forcella alla base dello spigolo.
Parto prima a sinistra su paretina leggermente aggettante e poi a destra fino a fare sosta poco più su , proprio sotto lo spigolo!
Qui comincia davvero!
E' sempre la Fe che attacca finalmente questa lama che arriva in cielo!
Faccio il quarto tiro ...un tirello, lungo ma roba di trasferimento, roba complicata, non tanto per le difficoltà tecniche mai alte, quanto per la qualità della roccia che continua a non piacermi sia dentro, sia fuori dai canali, ma salgo. Dovrei fare sosta su una clessidrona ma mi faccio fuorviare dalla cordata precedente che aveva sostato più su...la cavolata di non ragionare con la propria testa...
Salgo ma non funziona...
Ad un certo punto smetto anche di cercare di proteggermi perchè la corda tira e la roccia fa schifo. Cerco qualcosa di più difficile di quel che dice la logica ma cerco solida roccia e poi attrezzo una sosta fissa su un chiodo più o meno cementato e un dado poi collego il tutto con un cordino su uno spuntone... Chiedo alla Fe di non guardare e ,una volta arrivata, di proseguire proteggendo quanto prima!
Vorrei del superattak da colare nella fessura in cui è piantato il chiodo!!!
Sopra di noi la roccia sembra migliore!
Parte subito veloce e concentrata a cavalcare di nuovo lo spigolo, rinvia un paio di volte e ora siam messi decisamente meglio!
In un attimo la Fe è in sosta!
..."Dio che brava questa ragazza!" direbbe il mio amico Toso!!!
Arrivo, prendo del materiale e riparto.
Sono anche io sullo spigolo, lo attraverso in un tratto orizzontale, moooolto esposto.
Oggi sono più teso del solito e sembra che il "vecchio" Ste sia tornato a trovarmi con aria di festa e voglia di chiacchierare!!!
LA paura dell'ignoto che ti fa perdere molte cose, poi la paura del non potersi proteggere, del dover andare allo sbaraglio, del non essere all'altezza del prossimo passaggio sono tornate tutte insieme a trovarmi proprio qui.
...gli ostacoli più grandi della mia vita riassunti in due righe e in qualche metro di montagna...
Sono almeno trenta metri che non riesco ad infilare una protezione e la corda disegna un arco di quelli belli da vedere nelle fotografie e nei film ...ma il mio è tutto un altro film e lo conosco molto bene!
La scena è comunque uno spettacolo tra la corda, lo spigolo e le nuvole e riesco anche a goderne un po'!
Sto traversando cengette mezze marce scegliendo gli appigli in base al suono che fanno sotto la bottarella delle mie mani. Suonano decisamente male!
Sui piedi sono estremamente delicato, fino a che la gamba destra comincia a tremare...
E' la tensione.
Non qui! No Ste!
Ora posso solo tirar fuori il mestiere e metterlo sul piatto.
Qui non si può mentire e io, comunque, non sono abituato a farlo...
Nel frattempo un bel sassetto si schianta tre metri alla mia sinistra e passa oltre...
Grazie! Tempismo perfetto...
Respira Ste! Rilassa le gambe e respira ancora. Abbassa il tallone destro e carica bene questi piedi!
Non strizzare con le mani che non è necessario.
Guarda dove andare Ste!
E' di lì? Sì. E' logicissimo. Devo seguire lo spigolo sulla sua sinistra su piccole cengette.
Lo sai fare Ste! Lo sai fare!
E allora fallo! ...anche se in questo istante sei stufo di scalare come fossi slegato...
La Fe nel frattempo mi urla e mi chiama per cinque volte ma io sento solamente l'ultima dopo il mio ultimo respiro prima di ricominciare.
Parto.
E' questione di un attimo e sono ad attrezzare la nostra sosta n°7 (la 6 in altre relazioni), ottima, su megaspit e chiodo.
...come quasi sempre, quel che mi aspettava lo sapevo fare e lo faccio bene.
Che nervoso!
Mi resterà il nervoso fino all'indomani e anche un po' dopo...
La Fe quando arriva in sosta mi spiega delle cinque volte che mi ha chiamato e della sua preoccupazione e io le spiego della mia!
Parte poi ancora sullo spigolo. Tira dritto un tratto sarebbe più facile a destra ma lei sale con un grande passo (probabilmente di V) protetto da un chiodo e un suo friend (il suo mitico verde) ...e poi sparisce nelle nebbie che ci circondano da qualche decina di minuti...
Arrivato in sosta noto e mi fa notare che anche lei ha fatto un bel viaggetto senza mettere protezioni ma io non posso certo criticarla dopo i miei ultimi due tiri...
"Portami in cima!" mi dice!!! ...lo dico anche io di solito e mi piace sentirmelo dire!!
Spero di farcela Fe ...ma vedrai che ce la faccio!!! E così è!!!
Arriva su anche lei!
E' raggiante!!!
DISCESA:
E' un po' tardi! Questa nuova/vecchia paura mi ha donato ancora maggior lentezza ed è un po' tardino e sappiamo pure che la discesa sarà articolata!
Avevo un regalo da farle in cima ma partiamo subito per le doppie!
La prima da una trentina di metri o poco più (concatenandone due) e poi ancora giù dritti fino ad un anellone cementato.
Scendiamo dritti fino alla forcella come dice una delle due relazioni che abbiam recuperato.
Guardando a monte la cima del Pollice, andiamo a destra per una decina di metri.
Arrivo ad un chiodo posto sul lato destro del canale detritico. Ci arriviamo ancora attaccati alla doppia e recuperiamo le corde da qui. Integro con megaspuntone e mi appendo...
Da qui si nota un nuovissimo fittone resinato dalla parte opposta del canale (sulla parete del pollice) che ci indica la via di rientro e che fa parte della via normale di salita alle "Cinque dita".
Anche il chiodo a cui mi son fermato ne fa parte...e il resinato è probabilmente una sosta della normale. Il chiodo a cui siamo appesi noi deve essere il primo del tiro che sale sull'indice...
Proseguiamo facendo un tiro di arrampicata in traverso sulla parete del Pollice.
Questo tiro è lungo circa 15 - 20 metri, di II, forse con un passo di III, è evidente, ci sono cinque chiodi e porta ad un enorme anello cementato sopra a delle placche. Lo scalo con un po' di ansia solo perchè non so dove porta, mannaggia a me, ma in realtà è molto facile...
(e non è lungo 60m come dice una folle relazione che abbiam trovato in internet in cui la discesa è incomprensibile)
Forse (quasi certamente) dall'anello cementato precedente ci si poteva calare direttamente a questo anello cementato evitando il traverso ma bisogna conoscere il tutto e, comunque, senza farsi troppe menate, il traverso è davvero molto facile e protettissimo...
Ci caliamo per 60m giusti a SINISTRA delle placche (faccia a VALLE) fino al primo ometto che indica le tracce di sentiero di discesa che portano alle successive doppie proprio sopra al rifugio.
Durante questo tratto a piedi do il peggio di me e alla Fe, paziente, tocca aspettarmi...
Durante le ultime doppie poi mi sblocco (facile, una volta appesi e in vista del rifugio!) e, arrivato alla base della parete vorrei ricominciare a scalare...
Cosa mi dice la testa...
Regalo ora, finalmente alla Fe la collana nepalese, come quella che abbiamo io e Carletto il cui unico significato per me è "Amicizia", non robe filosofiche e ci facciamo una meravigliosa fotografia con la nostra prima via delle Dolomiti ormai alle spalle!
...che emozione!
Fibra e Carletto, reduci dalla Kasnapov alla seconda Torre del Sella e dal pomeriggio in falesia, avranno da aspettarci ancora per un'oretta e qualcosa prima di festeggiare insieme a noi con un'altra birra!!!