Metto in rete qualche esperienza passata recente...
Giuli in avvicinamento alla Torre Conica.
Che freddo alla Torre Conica dello Zucco Barbisino nella zona del Campelli!
Sono in Dolomiti o quasi, sono sulla Dolomia Principale in Valsassina e Carletto giustamente dice che le vere Dolomiti son tutta un'altra cosa.
L'idea malsana è di ficcarsi in un canale ovest all'ombra anche di pomeriggio sulla normale della Conica il secondo week-end di gennaio!
Siamo nel pieno del corso ombra invernale di noi istruttori di arrampicata e alpinismo e si cerca di fare esperienza di vie innevate e ghiacciate...e sticavoli quanto ghiaccio!!!
Tutti sulla cresta Ongania al Pesciola.
Piccoli si vedono Damiano e Daniele quasi all'attacco della cresta Ongania
Io però ho questa idea malsana e tocca a Renato e Giulia di accompagnarmi...
Non credo abbiano mai scalato coi ramponi, a parte in cascata.
Risaliamo il canale a 40° facilissimo, cementato dal gelo, ma con venti cm di neve ghiacciata pronta a intrappolarti alla minima scivolata...picca d'obbligo e ramponi perchè no...
Alla base della parete, il tiro si presenta quasi completamente grigio-azzurro.
Il canale di accesso all'attacco (mentre scendiamo)
Come mi aspettavo sarà quello più complicato.
I quarti gradi a sud dovrebbero essere puliti e scalabili ma questo è una lastra di ghiaccio e i pochi appigli e appoggi che restan fuori sono a rovescio...
Mi ero offerto di farlo io ma parte Renato, spavaldo e senza ramponi e picca...e gli dico un dubbioso:"Mah".
Dopo un po' di ravanate mi scivola addosso da un paio di metri ed è una bella botta!!!
Ci tiene l'unica parte davvero affidabile della sosta, il mio barcaiolo fatto su un chiodo a foglia ancora di mio papà che suonava perfettamente dentro quella fessura trovata dopo un quarto d'ora a ripulire la base parete dal ghiaccio...l'altro punto era un friend che sembrava buono ma in realtà si mostra poco raccomandabile già poco tempo dopo la trattenuta.
Fortuna avevo fatto sosta in serie...
Il mitico chiodo
Con caparbietà comunque Renato riparte, ridiscende, mette i ramponi, prende la picca, comincia un opera di ripulitura e sale puntando ai due resinati di cui uno molto evidente sulla prima parte del tiro.
Alla seconda rinviata perde la sua slunga da 45 cm che si fa tutti i 200m di canale a missile fino a fondovalle e la recupereremo più tardi scendendo.
L'uscita è molto delicata. La dicono delicata in estate seppur di III+, figuriamoci in inverno con tutto quel ghiaccio e gli appigli ricoperti...
Prova qualche volta ma scende.
Salgo io approfittando della corda dall'alto passata nei due resinati ed è una cosa davvero disonesta. Ci si sente molto sicuri e la progressione è facilissima.
In poco più di un attimo però sono davanti all'uscita del primo risalto.
Su uno dei risalti ghiacciati
Trovo qualche mini appiglio roccioso sulla sinistra ma è alla picozza e al rampone destro che devo affidarmi in un misto tra ghiaccio e dry tooling!
Sono fuori.
Il tiro procede a facili risalti estivi...ovvero con complicate uscite sui terrazzini invernali con pochi appigli...
Il secondo risalto lo supero su un diedro-fessura minimamente strapiombante ma pulito a sinistra di dove credo si passi di solito...in uscita mi pento di non avere due picozze...
Tolgo un guanto per sfruttare una piccola lametta con la mano sinistra e pianto il martello picca ben messo a destra ed esco...
Prima del terzo risalto sto cercando un buco per un dado o un friend per proteggere l'ennesima uscita e, dopo un attimo di ricerca, vedo che ho uno spit alla mia destra all'altezza della faccia!!! Wow!!! Grazie!
La facile parte finale protetta dallo spit
L'ultimo risalto è forse più facile oggi che d'estate. La neve ghiacciata ferma tutto e offre una presa ottimale. Dieci metri di camminata in appoggio di becca e sono in sosta. La attrezzo per recuperare ma Giuli che è stata ferma troppo tempo è congelata, Renato per oggi ne ha abbastanza, quindi faccio manovra, mi calano e riportiamo le ossa a casa.
Non so se avrei portato a casa la via, chi può dirlo? Di sicuro sarebbe stata ancora un po' complicata ma che bello e che voglia di rimettermi in gioco in quello strano mondo invernale che conosco ancora poco.
Alla base del canale raccogliamo la slunga di Renato, brindiamo contenti col tè caldo all'esperienza che magari non ci ha soddisfatti ma di sicuro ci ha arricchito!
Completerò la via in primavera, durante l'uscita di fine corso di alpinismo, accompagnando il mio grande allievo di giornata Alessandro, insieme ad una bella e allegra compagnia tipica di queste uscite (vedi relazione del Toso)!
Giuli e Renato mi precedono in discesa
Mentre Re e Giuli scendono in rifugio a riscaldarsi, io attraverso la vallata e vado sul Pesciola ad aspettare gli altri che usciranno dalla cresta Ongania.
Il canale della Madonnina è una bella lastra intonsa senza impronte. E' magnifico percorrerlo così, tracciarlo e ripulirlo da qualche piccolo lastroncino di infida neve ghiacciata e mi sento almeno minimamente utile per la discesa dei miei amici che, almeno in un tratto di una quarantina di metri, andrà fatta fronte al pendio e la troveranno gradinata.
Il canale della Madonnina
Esco in cresta al sole. Che spettacolo. Peccato che i miei soci di giornata non siano qui. E' stupendo, anche un po' caldo finalmente e gusto le emozioni del girovagare solitario in quell'ambiente meraviglioso...
Aspetto tutte le tre cordate e scendo insieme alle ultime!
Sono felici di aver completato la via in condizioni non facili. Io ho una bella storia da raccontare di chiodi che tengono e a cui tengo e tanti complimenti da fare ai conquistatori dell'Ongania!
Damiano appena arrivato in cima allo Zucco Pesciola
Alla sera abbiamo tutti belle storie da raccontare davanti a una buona cenetta.
Il giorno dopo corso ARTVA ai piani di Bobbio con "Sicuri sulla neve" e si corre col coltello tra i denti per far ricerca di due sepolti in condizioni ridicole, correndo tra i cespugli più che nella neve...
Comunque bellissima esperienza arricchente!
La Madonnina del Pesciola e, sullo sfondo, le Torri del Campelli
Altri tentativi...
Fine gennaio A baiedo
Non fa così freddo Silvie! Perchè non andiamo a fare la Mir al Pertusio?
E' tanto che vorrei farla e il 31 gennaio non credo che troveremo traffico...
Peccato che pioverà il giorno prima e magari potremmo trovarla bagnata...allora che si fa?
O andiamo su "Sole Fiabe e Freud" in Angelone oppure sulla "Via del Tuono" sulla parete che ormai un po' conosciamo della Rocca di Baiedo...
Improvvisiamo perchè è una scelta dell'ultimo momento...
Addirittura partiamo decisi e motivati per esplorare la via "Condor 80" via dimenticata. Leggiamo che le reti della proprietà privata cominciano dopo quella via ma non è vero. Per questo è dimenticata ...ma non da me. L'attacco è più in là, quindi ripieghiamo su "Tuono".
Non troviamo grandi relazioni online, usciamo dalle belle esperienze recenti sulla "via della Solitudine" (via molto bella e piuttosto severa per la chiodatura inesistente al quarto tiro - vedi relazione) e su "Folletto"...e la "Tuono" non sarà molto diversa...
In effetti non lo è.
Il primo tiro è spittato bene, anche se un minimo lungo, come le sue varianti o forse è già una sua variante quella spittata...vedremo la prossima volta!
"Potrei farlo io" mi dice Silvie!
"Grande! Forza!" Che brava. E' sempre almeno 4b, di movimento con un passo più difficile e delicato verso destra a metà tiro e lei se lo mangia in un attimo con la sua meravigliosa e invidiabile eleganza...
Il secondo tiro parte con un bel viaggetto fino al primo resinato. Integrerei se non fosse che lì è molto facile e, comunque sia, finirei addosso a quattro giocherelloni che scendono e affollano il terrazzino a fianco della sosta occupata da Silvie! Li avviso e proseguo!!!
Silvie mi recupera dalla sosta del primo tiro della "via del Tuono"
Dal primo al secondo resinato non ricordo, comunque la placca è piuttosto dritta, mancano in quel caso maniglie o tacche nette. La roccia è bella, non è mai difficile (anche se su qualche guida che ho a casa, ora leggo 5c/5b obbligato...) non si riesce ad integrare un gran che e alla rinviata più lunga mi trovo un po' sulle uova con la scarpetta che appoggia in fondo a una lama piena di erbetta secca scivolosa e l'altra su una rughetta con carico qualche grammo del mio peso...la mano sinistra stringe inutilmente una lama verticale con poca presa...
Rinvio mentre Silvie mi dà corda perfettamente e col contagocce!
Penso:"Che fifa ragazzi!!!".
Soddisfatto comunque! Una volta mi sarei fatto calare...o forse nemmeno sarei partito.
Forse però ho fatto qualche passo in dietro dalle ultime scalate?
Beh! Intanto finisci il tiro e su Ste!
OK. finisco in placca sempre più appoggiata mentre le difficoltà si abbattono. Uscita in cima alla placca e sosta. Nemmeno lei oggi mi dà fiducia fino a che non vedo bene dov'è posizionata e comunque...
Ste teso! Mi sa che son diventato un "Ciapa e tira"!! ..."Silvie molla tutto, Ste Recupera, Silvia vieni"...
Silvie sale così bene questo bellissimo tiro e così facilmente da farmi invidia! Le chiedo se scendiamo che per oggi, per me, proseguir su una via così, non è cosa!
Peccato ma in fin dei conti però è la nostra prima scalata in alternata e ce la ricorderemo comunque, poi è talmente vicina che ci si torna di sicuro e facilmente!
Conto regolato un anno dopo con la Fe e il Fibra il 29 gennaio 2017 (vedi relazione)!
"Silvie, ti va di rifare "Folletto"? ...che devo vedere un paio di cose?"
"La posso fare tutta io da primo per favore?"
Lei è sempre gentile e paziente ed eccomi di nuovo da primo sulla roccia.
Sono a caccia di conferme. Silvie lo capisce subito. Ho bisogno di vedere a che punto sono, se è tutto a posto, di vedere se ho di nuovo paura dell'altezza come tre/quattro anni fa, cose così...
La affronto veloce integrando il meno possibile. Trovo anche un passaggio diverso dall'ultima volta, sono lucido e scalo bene.
Mi incasino un attimo nel diedrino strapiombante finale perchè entro e mi alzo subito troppo deciso ma mi risistemo velocemente, esco a sinistra e risolvo tutto per il meglio.
Siamo su. Io ho tutt'altra espressione rispetto a mezz'ora prima!!!
Siam contenti e ...io devo allenarmi in placca!!!
Scendiamo, facciam merenda e andiamo a farci "Matrix", un mini tiro in strapiombo all'inizio del muro di Introbio su cui ho bei ricordi. Nemmeno questo riesco a farlo di filato ma non fa nulla. Mi diverto. Piace anche a Silvie!
Fa fresco ormai e ripieghiamo verso quattro stuzzichini una birretta e una panascè alla spina!
Torniamo con un conto in sospeso da risolvere il più presto possibile ma anche con un'altra bella giornata nel cuore e a cui pensare.
Il giorno dopo tiro giù una pianta, a mano, come sempre, con l'ascia e la gaia. A fine lavori la mia epicondilite mi prende e mi dice:"Ora basta".
L'indomani non scalo in palestra e ora faccio lavorare la chimica e il riposo e vedo come va...
Per il week end è in programma la Piancaformia in Grignone in versione integrale si spera ma è previsto brutto tempo e vabbè...svernerò un po' nell'attesa!!!
A presto!
11 - febbraio - 2016
Altri tentativi, altre falesie, un 6c che mi ha respinto alle placchette del San Martino in cui ho completato tutti i tiri della falesia tranne quello che è stato spittato pochi anni fa su una bella linea di placca tra due tiri già esistenti...
Bisogna proprio allenarsi in placca Ste!!!