Reduce dalla frattura al polso, ho di nuovo toccato la roccia ...e che roccia!
Questa volta è Mercoledi pomeriggio e col Toso, il mio fratello di corda ho appuntamento alle 13:00 agli ananas di Cinisello.
L'obiettivo il Toso ancora non lo sa, ma si aspetta una via sportiva in Angelone o giù di li oppure un po' di allenamento in falesia.
Invece le idee sono tante e tutte in ambiente...
Considerata l'ora e il fatto che non arrampico da due mesi, escludiamo la proposta più alta, ovvero la normale al Sigaro Dones della Grignetta per andare invece in una parte della Grigna molto selvaggia e poco frequentata, ovvero il torrione Fiorelli e poi se avanza tempo andiamo giù al Nibbio.
Per chi ama questo tipo di uscite, anche solo l'avvicinamento al torrione, per giunta velocissimo, merita già la giornata.
L'ambiente è bellissimo e selvaggio, si notano chiodi, cordini e spit di 'vecchi' salitori ('artificiali') sui tetti del torrione della Grotta e, comunque sia, anche la via normale che abbiamo percorso noi, merita a nostro avviso di essere considerata.
E' bella, in un paio di punti è da trovare e, l'uscita, i camini e lo stile di arrampicata sono molto gratificanti.
La via è data di III, ma noi un + o qualche IV ce lo metteremmo anche...
Un minimo di relazione...
Lasciamo la macchina alla partenza del sentiero della cresta Sinigalia, saliamo veloci fino ad un piccolo gendarme (con lapide) dove è indicato il bivio per torrione Fiorelli e torrione della Grotta.
Da qui si sale decisi su traccia ben battuta per prati abbastanza ripidi ma non ancora esposti.
Quando la traccia piega a destra a mezza costa all'altezza del torrione della Grotta, in qualche punto il pendio è davvero molto ripido (prestare attenzione!).
Si costeggia il t. della Grotta, dopo uno spiazzo si curva ad angolo retto a sinistra su una bella traccia ancora a mezza costa su prato molto ripido, si oltrepassa un canale (piuttosto franoso, specialmente se dentro ci sono due tizi che lo hanno scelto come palestra di...frane) si gira a destra e in un minuto o forse meno si è sotto l'avancorpo della torre.
L'attacco della normale si trova sulla fessura NNE dell'avancorpo.
Passiamo nella spaccatura tra avancorpo e torrione per raggiungerlo.
Sono visibili i primi 2 fittoni resinati inox (richiodatura del 2003).
Dopo questi due, superato lo spigolo, non salire, ma tenersi sulla grossa cengia in traverso fino a congiungersi col torrione vero e proprio su un terrazzo detritico fino alla evidentissima S1.
Il traverso è sprotetto (soprattutto per il secondo,ma molto facile, quindi regolarsi di conseguenza).
Dalla S1 si sale una spaccatura leggermente a destra (non si vedono i chiodi) per poi piegare a sinistra con la schiena che batte sulla parete alle spalle, come nella foto qui sotto...
...aggirando fino ad una grossa cengia (fin qui un paio di resinati) dalla quale parte una 'lama staccata' (come indica la guida ai monti CAI TCI).
Si risale detta lama (sprotetta e proteggibile così e così, bravo ragazzo il Toso!) e dopo di essa si trova la sosta S2.
Da qui si risale un breve risalto di qualche metro, poi un tratto quasi camminabile ed il camino finale, protetto con un resinato intelligente prima del passaggio più duro.
L'uscita poi è stretta! Molto stretta e forse lo zaino è meglio toglierselo.
Noi ovviamente l'avevamo tutti e due in spalla e siam passati lo stesso, ma è abbastanza un parto!!!
Le doppie per scendere le abbiamo fatte tutte sulla normale, tranne l'ultima che abbiam fatto sul camino della Via Bramani bella e anche con l'ultimo pezzo nel vuoto (un po' di rischio di sassi però e forse dall'altra parte era meglio ma non so).
Dalla base della Via Bramani poi, belli felici, visto che ci avanzava un po' di tempo, siam schizzati come delle palle di cannone al Nibbio per fare la Via dei Ciuc, una via storica che fece anche mio padre parecchi anni fa.
Giusto un appunto sulla felicità del Toso...
La mamma di un suo amico qualche giorno fa gli ha detto:"Ma che bravi ragazzi"...
E se foste stati in zona Sinigalia, canalone Porta o Torrioni Fiorelli o della Grotta, Nibbio, il suono della voce del Toso rieccheggiava dovunque così:"MA CHE BRAVI RAGAZZI, MA CHE BRAVI QUESTI RAGAZZI, ECC, ECC" e mi faceva morir dal ridere. Si spegneva solo quando c'era un minimo di difficoltà in più oppure per un "Molla tutto" o un "Vieni".
L'avrà detto qualche centinaio di volte!!!
E, proseguendo,
questi bravi ragazzi hanno parcheggiato vicino al Rif Soldanella (ex rif. SEM) da dove parte la traccia in discesa che più o meno diretta porta ai Corni del Nibbio.
Arrivati, ci siam portati subito in leggera salita sulla cengia sotto la parete Nord assolata di sera.
Prepariamo le corde, lasciamo giù zaini, ecc e attacchiamo la fessura della via.
Alla base c'è una sosta con chiodi (non confonderla con la fessura untissima dello spigolo come fecimo io e mio fratello molto sprovveduti qualche anno fa che poi è andata a finire che ci siamo ripromessi di farla a settembre, però di un anno non specificato! )
Mi autoassicuro e faccio sicura al Toso che si è fatto da primo tutto il pomeriggio.
Sale il tiro (saltando il terzo chiodo che non vede con potenziale volo letale o giù di lì, ma il Toso sta ben attaccato alla roccia!) rinvia poi esce a destra su una cengia, ma non trova la via.
Da sotto, mi pare che debba proseguire drittoe così fa , ma con un po' di difficoltà rispetto alla relazione, infatti scopriremo che la fessura prosegue dritta, ma la via aggira un rigonfiamento sulla sinistra su roccia ottima e ben proteggibile su spuntoni e clessidre. Arriva così in sosta. In realtà poi troveremo un' altra sosta qualche metro più su.
Il secondo tiro è un po' più articolato, ma è su roccia fantastica e sempre dritto (tendenzialmente a sinistra) fino alla sosta finale su terrazzino.
Qui ci sono due fittoni con anelli di calata di età un po' diverse per calarsi (credo a ovest), comunque, una volta messe le scarpe per camminare, con qualche roccetta facile e se serve molto ben proteggibile (e ovviamente io ho protetto!!!), si arriva in cima, proprio bella!!!
Si scende poi dal sentiero che va verso l'altro Corno del Nibbio...
Solo un breve appunto per la discesa.
Ricordatevi che il corno del Nibbio che abbiamo salito, cioè quello settentrionale, ad est è estrmamente strapiombante, quindi non andate di Là.
E poi ancora di corsa al Soldanella, nonostante una botta al ginocchio del Toso e via verso Corsico alla riunione di fine corso di alpinismo 2010...coda a Civate, qualche minuto di ritardo, ma eccoci lì, presenti.
Ma che bravi ragazzi!!!
Bravo Toso, proprio un bravo ragazzo, sempre da primo ...e grazie!