Una bella via in Dolomiti col Toso!

E anche oggi bisogna scalare!
La paura del primo giorno sul Sassolungo è un po' migliorata ma, dopo la torre di ieri che ho scalato di nuovo con gioia e in relax, oggi vorrei fare giusto una via semplice di tre o quattro tiri e poi prender la strada di casa, invece i tiri saranno otto, la discesa dalla mitica Cengia dei Camosci mi sfonderà il cervello e poi viaggerò in macchina tutta notte verso casa tra un sonnellino e un sonnellone arrivando stracotto...


Il Toso sul tiro chiave della via

Comunque sia non è andata poi così male!
La via è bella e per nulla scontata. I chiodi se li sono dimenticati, il mio socio non integra la protezione dell'unico ancoraggio di sosta perchè dice che i chiodi cementati sono sicuri e gli serviranno le protezioni sul tiro e, uno dei due soli chiodi che troverò nei miei tre modesti tiri da primo, non lo vedrò...
Per me, un chiodo cementato da chissà chi, trent'anni fa, non merita tutta questa fiducia ma, a volte, in via lascio fare...

E' sempre un'emozione legarsi al mio fratello di corda, anche se oggi, stanco come sono, avrei preferito qualcosa di più facile o una bella falesia ma tutti, compreso lui, fanno orecchie da mercante!!!
Ieri sera la Fe ci ha dato la sua benedizione e io e il Toso faremo la via insieme con la Fe e Gianlu dietro di noi.
Paolino e Carletto sono sulla via a fianco (la via delle guide) ed è pure emozionante sentire le loro voci e cercare di credere che mi trovi veramente in questo posto coi miei amici a scalare...

Siamo sotto la gola ad attaccare.
Una cordata che ci precede parte slegata, anche la Fe e Gianlu, mentre io dico al Toso che, slegato io di lì non vado.
Parto e mi troverò poco dopo a superare la Fe e Gianlu che si legano poco sopra per seguirci e sono felice di essere già legato quando, per rimontare un masso liscio, non so come fare se non adottare tecniche di risalita primitive...e, prima di possedere il masso con tutto me stesso, Infilo un dado tra masso e parete che non si sa mai...sarà III+ ma un po' strano!!!
Rimonto poi con facilità il sassetto strapiombabte in mezzo alla gola e arrivo in sosta.
Siamo d'accordo di aspettarci.
Fe e Gianlu salgono velocemente e riparto in traverso a destra poi tiro dritto per qualche metro poi ancora a destra. C'è una sosta...ed è meglio farla. Io invece rinvio ai vecchi chiodi e proseguo su venti metri di lama staccata che fa anche camino con passaggi atletici di IV, completamente sprotetta.
Proteggo tutto a friend sulle mezze corde sfalsate perchè Criss e Cross tirano come matte e lo zaino (un po' grandino!) continua ad incastrarsi. Il tiro è ben ammanigliato ma duro!
I due tiri concatenati però mi piacciono, specialmente la lama che però mi rallenta e mi ghisa un poco!
Arriva il Toso e trovo il tempo di far foto! Sono abbastanza rilassato e sto bene...penso soprattutto alla scalata...ma anche un po' alla discesa e ai prossimi giorni che mi aspettano...comunque trovo il tempo per far due foto.
Ieri sera però ho lasciato la card SD della macchina fotografica nel computer e la memoria è finita...
Toso parte poi successivamente sulle roccette un po' così che ci sovrastano e traversa a sinistra al momento giusto, poco prima di quanto dica la nosta relazione, sprizzando intuito da alpinista vero!
Fe e Gianlu seguono bene a ruota!
Quando possiamo lasciamo le protezioni e ci scambiamo poi il materiale per velocizzare la seconda cordata!
Il quarto tiro (che sarebbe il quinto...) lo faccio ancora io.
E' lungo ma sempre facile salvo un paio di passi quando il diedro/canale si trasforma in camino. E' qui che non vedo il chiodo alla base, l'unico del tiro, ma poco male. Il passaggio è proteggibile con clessidra a sin e un piccolo friend a destra e probabilmente molto altro ma questi bastano e avanzano. Anche qui le corde sfalsate ripagano con maggior scorrevolezza.
Ora c'è il tiro chiave e parte il Toso.
Trè chiodi in quaranta metri e verticalità garantita.
Il tiro è duro.
A tavolino è facile dire che, sapendo che il tiro era così ammanigliato, lo avrei fatto anche io, ma la mia benzina al cervello era finita e, se fossi stato io il primo, credo che saremmo scesi...o che avremmo aspettato a lungo!!! Invece il Toso è in formissima e sale il diedro con tranquillità!
Gianlu mi chiede se eventualmente posso integrargli delle protezioni che è un po' stanco e sfonda una porta aperta.
Da secondo scalo accorto ma anche bene e molto rilassato. L'uscita del tiro a sinistra e completamente esposta e strapiombante mi esalta e mettere protezioni mi piace sempre. Detto, fatto!
Non esagero e il tiro Gianlu lo deve comunque scalare ma almeno mi sento utile dai!
Da qui in poi io dico al Toso, se lo fa volentieri, di proseguire lui che io sono stanco e mi godrei volentieri la via da secondo di cordata e lo stesso farà il Gianlu con la Fe che è in formissima pure lei!
Aiuterò solo un po' la Fe a rinviare una corda che non ne vuol sapere di muoversi nel penultimo tiro in traverso (problemi di attriti) e allungherò un paio di protezioni al Gianlu sull'ultimo tiro che farà ancora lui da primo.
In cima al Ciavazes comunque non son tranquillo al 100%. MI accontenterei di esserlo al 50% ma non ci arrivo nemmeno a metà!
Sono teso sempre per il solito vecchio motivo che non so che cosa mi spetta dietro ogni curva del sentiero.
In realtà è anche davvero facile ma è in un posto, non solo meraviglioso, ma anche super esposto e il vecchio Ste è lì che mi parla insistentemente anche oggi...
Sono un po' troppo pensieroso ma vado. Il Toso precede e monterà anche la doppia visto il tempo che gli tocca aspettarmi, Fe e Gianlu mi aspettano e scendono con me e poi sul sentiero posso finalmente andare. Qui aspetto io la Fe che mi ha gentilmente aspettato fino a due secondi fa.
Arriviamo alla strada insieme e siamo contenti!
Delle tre vie di questi giorni non posso dire nulla di male, salvo che questa Rossi Tomasi, per quanto si sviluppi su una bella linea e abbia gli ultimi due tiri davvero belli a causa dell'esposizione, non mi ha lasciato un gran che.
Mi ricordo troppo la paura della Cengia dei Camosci che supera purtroppo la bellezza della via.
Mi spiace che sia stata probabilmente l'ultima scalata col mio brother "il Toso" per un po' di tempo e spero di rimediare con qualcosa di buono al più presto.
Non ero al massimo ed ero certamente troppo stanco dentro e fuori per questa mia prima serie di scalate in Dolomiti, nonchè la mia prima vacanza arrampicatoria di sempre.
Solo il giorno della Torre Delago mi sentivo davvero bene e in forma, comunque ho visto che anche da queste parti qualcosa si può fare presentandosi più allenati, preparati e in forma!
Il massimo di questa vacanza però sono stati gli amici e la bella atmosfera.
L'atmosfera di casa e di vacanza è stata qualcosa di emozionante e allo stesso tempo è stata molto leggera!
Grazie Carletto per l'invito e grazie mille davvero a tutti (autoinvitati dal primo all'ultimo!!! ...ma cara grazia!!!) ...e alla Fe (autoinvitata anche lei in mia presenza!!!)!!!
Solo un paio di settimane dopo al telefono il Toso mi confessa il mio vero problema, ovvero che sono una checca psicopatica e che avevo deciso che in Dolomiti avrei dovuto avere paura e sulla cengia dei camosci pure, arrabbiandosi poi tantissimo che in bici faccio cose pericolosissime...
Boh! Checca è probabile, a parte quando per forza serve non esserlo e a parte per il tono di voce.
Per il resto, in bici l'unico mio problema è, a volte, l'altissima velocità in discesa ...annessi gli alberi e i sassi...non certo il pericolo di precipitare, almeno di solito...

Un ultimo appunto alla roccia:

la Dolomia vera (come quella delle Tori del Vaiolet) mi piace moltissimo. Di più del Calcare!
Già mi era piaciuta a Lecco e tornerò a frequentarla e, semmai dovessi tornare in Dolomiti a scalare, la prossima volta cercherò di scalare solamente su quella e poi, eventualmente, un'altra volta vedremo!!!
Ciao!

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