19 giugno 2015 - Torrione Fiorelli - Grignetta - Via Normale


L - "Venerdì"
S - "Andata! 13:20 solito parcheggio. Col rientro alle 20:00 il Torrione Fiorelli dovrebbe starci comodo senza correre".
L - "E Fiorelli sia!".

Leggi la relazione di Laura su hikr!

Sì, perchè ho voglia di scalare e di scalare con te, ma non ho voglia di correre!



Il Torrione Fiorelli fa parte delle mie fantasie da molto tempo, da quando percorsi il sentiero della Senigallia per la prima volta quell'inverno solitario in cui sperimentavo il mio ritorno alla montagna...
Si presenta così isolato, in un luogo magnifico e io ne subisco il fascino.
Sembra imponente visto da ovest, mentre è così sottile quando lo si ammira passando sulla sterrata che dai Piani Resinelli porta verso il sentiero della traversata bassa...

"C'è la croce in cima!" nota Laura mentre ci avviciniamo.

Fu oggetto di una giornata epica col Toso, quando unimmo la normale al Fiorelli con la storica via dei Ciuc al Nibbio!
Il bravo ragazzo Toso aveva tirato sempre da primo perché l'altro "bravo" ragazzo Ste, appena fresco di polso rotto per un volo in bici, non c'era troppo con la testa, invece ora, almeno per l'arrampicata un po' c'è!!!
Tra un po' spero di smettere di trattare la mia scalata da primo come una novità, ma per ora mi godo questa enorme emozione della scoperta!


Il torrione in tutto il suo splendore serale (foto Laura)

E poi lei:"Penso di arrivare un po' prima".
"OK! Alle 12:30 sarò lì ad aspettarti!".

E' così che la fantasia comincia a viaggiare...
Cosa si può fare con un'ora in più?
Ci starà lo spigolo Mir al pertusio? Il Campaniletto sulla Direttissima o un paio di torrioni Magnaghi?
Ecco cosa ci starà:
la via Normale al Fiorelli con un'ora di margine e quindi di relax per entrambi!
Il tempo passerà benissimo così, senza riempirlo e pressarlo ulteriormente...
Stesso itinerario e un'ora in più per godere della montagna e di noi.
E siamo entrambi d'accordo a non voler fare il passo più lungo della gamba.
Sono sdraiato all'ombra in riva al laghetto mentre lei arriva sorridente dopo la mattinata di lavoro cominciata presto.
Tanto per cambiare non vuol viaggiare sulla mia Pandina!
La capisco.
Ha voglia di rilassarsi e di rilassar la schiena e la mia piccola non è il massimo in quanto a comfort e a lei il comfort piace!
Trasferisco lo zaino pesante, questa volta col casco attaccato, mi dà le chiavi e via, con la mia canzone del giorno in testa, verso la nostra amata Grignetta!
Quanto chiacchiera!!! ...e per dirlo io...
Parla delle sue storie e riesce a far sì che non parli solo io. Mi piace e così arriviamo in fretta!
Un paio di soste tecniche, cibo, materiale, mi ritrovo che ero già sazio a degustar pizza ma se me la offri così...e poi io non sono mai davvero sazio!
Quando sono attivo devo mangiare sempreeee!


Laura al di là della cengia del primo tiro.

Si parte.
Stessa condotta dei Magnaghi: una sola mezza-corda nello zaino per star leggeri, la useremo doppiata e, sapendo dove andiamo, sappiamo anche che le doppie è meglio farle corte!
Siamo quasi al Canalone Porta, guardiamo verso l'alto!

Per iscritto non si può dare l'effetto di due voci in contemporanea che risuonano appena fuori dal bosco, mentre quello avanti sul sentiero si gira verso quella dietro di sè, ma potete immaginarlo!
Voce 1:"E quelli?"
Voce 2:"Sono i Gendarmi!"

Già l'altra volta Laura mi aveva chiesto cosa fossero e io stesso me l'ero chiesto anni prima. Una veloce ricerca qualche giorno fa ed ecco che il nome "I Gendarmi" ritorna a farsi presente nella mia mente!
"Ci si può salire! ...ma la roccia mi pare brutta, però se ci tieni si può fare!". ...ma non ci tiene per fortuna!
Siamo quasi al bivio, dove c'è quel piccolo torrione di qualche metro che da giù sembra più grande!
Procediamo di buon passo ma ci permettiamo tante belle pause e ne facciamo una anche lì.
Oggi possiamo!
Infiliamo poi il sentiero che sale ripido tra stupendi gigli arancioni ma oggi siamo a caccia dei Martagoni!
Svoltiamo a destra e, quando inizia il traverso sotto il Torrione della Grotta, il nostro abbigliamento estivo (pantaloncini e canotta lei e pantaloncini e basta io!) ci fa apprezzare tutta la potenza dell'Urtica dioica delle Grigne!
Approfitto del fatto che ormai, fino a un metro e cinquanta della mia altezza sono tutto un pizzicore e bonifico un po' il passaggio per il rientro che, ci prometteremo, faremo coi pantaloni lunghi!!! Non cambia molto da quando piccino cascavo nelle ortiche in riva alla roggia di fianco a casa...
Siamo sui facili sentieri ma leggermente esposti in vista del torrione e vediamo una cordata impegnata sullo spigolo sud ed esclamo un "Nooooo"!!
Rido!
Il Fiorelli non è mica mio!
E' che son sempre convinto di trovarlo deserto e lo dico anche in cima, quando incrocio l'altra cordata mentre arriva su e io sto per scendere in doppia. Ci facciamo due risate perchè loro pensano lo stesso!
Sembra comunque di essere soli. La nostra via sale all'ombra ed è opposta alle loro. Ci incroceremo solo un paio di volte.


Partito sul secondo tiro

Sì, ma adesso saliamo noi!
Ci prepariamo alla scalata mentre Laura mi sfotte allegramente e troviamo qualche buon motivo per ridacchiare che ci vuole più che mai!

Decidiamo che parte Laura.
Uno spigolino corto di III con l'uscita su quella cengia facile ma esposta sopra il camino tra l'avancorpo e il torrione.
Un ottimo modo di sbloccarsi per lei e, per me, per rendermi conto che anche oggi mi pare di sentirmi a mio agio con la scalata e l'esposizione!
Due secondi e siam su in sosta! Roccia calda e asciutta...fin qui!

Secondo tiro.

Parto io nel corto diedro-camino verticale, forse all'inizio leggermente aggettante, che si infila in un terrazzino detritico bagnaticcio con la montagna sopra la testa.
Mi trovo bene. Proteggo con un dado del 10 qualche metro dopo essermi sollevato perchè è meglio farlo.


Laura e il suo/mio mezzo barcaiolo!

Salgo a sinistra con lo zaino che sfrega ogni tanto sulla parete alle spalle.
La roccia è ancora abbastanza asciutta tranne in un punto comunque ben protetto da un fittone resinato.
Usciti dallo stretto corridoio si arriva ad un vecchio fittone cementato in "vecchio" stile Grignetta! Decidiamo che mi fermo qui.

Terzo tiro

Da qua si diparte la lama staccata che sarebbe la fine del secondo tiro.
Da quel che dice la relazione, la corda da 30m dovrebbe bastare per superarla ma non vogliamo trovarci a corda finita con Laura che parte in conserva mentre sono a metà lama ma, soprattutto, vorrei che la mia socia si facesse i tiri più belli della via visto che l'altra volta non ha potuto e la lama mi sembra proprio carina ed estetica...
La recupero ed è forte vedere le sue unghiette, questa volta con smalto rosa, uscire per prime dal cunicolo per poi raggiungermi insieme a tutto il resto di Laura!


Wow!!! Una dura con lo smalto rosa. Che amalgama esplosiva!!!



Eccola qui la lama!
A me sembra facile questa lama ma è disonesto da parte mia!
Oggi l'esposizione non mi infastidisce, scalo (almeno indoor) senza interruzione da un po', ho molti gradi di margine e sono pure in vacanza da un paio di giorni o tre.
Laura deve fare i conti con l'altezza degli appigli, con la sua terza scalata dell'anno sempre con tempistiche limitate e tutto il resto.
Parte!
Affronta la lama all'esterno come mi pare vada fatto ma no, torna giù.
Prova in spigolo. Niente! torna giù.
Prova ad infilarsi tra la lama e la parete ma un sasso ostruisce un po' il passaggio e non sembra molto fisso.


Laura nel piccolo camino

Prova di nuovo a risalire lo spigolo...
Ho paura che non se la stia gustando ma al mio timido dire "Non farti problemi che se non ti piace vado io, eh?" capisco che è iniziata da un po' un una battaglia interiore.
Mi dice con decisione:"Voglio salire io!"
Si infila nel caminetto tra parete e lama in cui ci può stare solo una donna minuta ma con la sua forza e determinazione sembra che il camino si possa allargare da un momento all'altro!
Il suo povero zaino si prende una caterva di insulti, fatti sempre con stile, ma comunque una caterva!!!
Sul sasso semi mobile ci mette tutto il peso e, per quanto sia poco peso, penso che semmai dirò all'elisoccorso di portar su un martello pneumatico che per venire a disincastrare Laura da là dentro bisognerà asportare la lama staccata!


La guerriera esce sul filo della lama, la possiede ed è fatta.
E' in sosta!
Grande!
Come sono felice!!!
Chissà se se ne è resa conto, ma credo di sì a giudicare dalla faccia che mi fa quando arrivo in sosta e mentre mi insulta quando le dico che era più facile passar fuori! Ci divertiamo!

Parto per il nostro quarto tiro, venti metri completamente sprotetti di arrampicata facile e, mi auguro, elegante in una spaccatura.


Laura affronta inizialmente la spaccatura sulla sinistra

Per fare le cose bene, ci vorrebbe un chiodo a foglia da mettere poco prima di impennarsi nella seconda parte del tiro ma il chiodo riposa nell'armadio di casa insieme al martello, i dadi piccoli li ha Laura attaccati all'imbrago, allora vado su, onestamente, stando molto attento ma senza problemi. Le foto dall'alto sembrano anche esposte...boh!


E poi dentro

Sosta.
Molla tutto, recupera, vieni, vengo, come sempre...


Va come è contenta!

Ora sì che son cavoli!
Niente foto fino all'ultimo!
Il camino dell'ultimo tiro è fradicio e zuppo di acqua fino a metà, sia una parete, sia l'altra.
Mi sento responsabile dell'esito del pomeriggio. Commentiamo che forse la Bramani avrebbe offerto maggior difficoltà ma una scalata più asciutta...ma alla base l'altra cordata ci dirà che il camino era fradicio uguale!
Vado io Laura! ...sento che ce l'ho, eventualmente anche scalando la placca tecnica appena sopra la sosta traversando leggermente a sinistra...
Qualcuno grada il camino di IV-, qualcuno di III+.

Ora la relazione personale del camino bagnato fradicio.

I piedi non esistono.
Scivolano in ogni dove, anche sui piccoli appoggi che sarebbero stati utilissimi e facili da asciutti o semmai un po' umidi.
C'è una bella cengetta per le mani e più la si prende a destra, più è buona e diventa lama. Mezzo metro sopra c'è un resinato.
Qui esce il palestraro che è in me...per fortuna!!!
Tiro la lama con i piedi QUASI a caso, ma quasi!!! Forse uno riesce a scaricare qualche chilo dalle braccia. Blocco col braccio destro, inserisco il rinvio e scendo di nuovo a braccia distese!
Seconda fase uguale ma in questo frangente infilo la corda nel rinvio.
Un blocco così, secondo me alza il tiro almeno fino ad un 5c 6a francese, ma molto fisico! Non voglio essere presuntuoso ma chi vuole ne tenga conto, sapendo comunque che non si è ancora in un punto di non ritorno. Si è vicini a terra e non esposti a cadute gravi. Se non si riesce a rinviare si va giù camminando fino in sosta e si torna a casa senza grossi problemi o pericoli di sorta se non i soliti della montagna. Poi da lì in su è più facile e qualche gradino per i piedi si trova sempre.
Terza fase uguale, perdo il piede "buono" e stavolta la tenuta di braccia viene anticipata dalla sicura impeccabile di Laura che, amante del mezzo barcaiolo (e poi mi cazzierà abbondantemente per questa affermazione perchè lei ha sempre usato il reverso...), è stata invitata da me ad usare il reverso!
Che bello sentirti di là dalla corda!
Le mie mani avrebbero tenuto, era previsto che il piede mollasse, ma rendersi conto materialmente di potersi fidare così di chi sta sotto è inebriante.
Non è servito, nulla, nemmeno un "Laura recupera". Ho sentito la corda lavorare perfettamente nel rinvio e basta.
Riparto.
Qui sopra trovo un piedino quasi asciutto di fronte a me e spingo con l'altro piede di piatto la parete fradicia dietro di me.
Arrivo su due piedi buoni e devo superare solo l'ultimo masso incastrato prima del buco finale.
Il passaggio è facile ma bagnaticcio, allora affido un eventuale scivolone al mio camalot del 2 e ad un dado del 10 poco sopra doppiando la sicura come fanno quelli veri che vedo su youtube e via.


La mia splendida catena di assicurazione che si spera sempre funzioni nell'eventuale momento del bisogno!!

Rimonto il masso, levo lo zaino, me lo attacco con un cordino lungo al porta materiali e affronto l'ultimo passaggio che io chiamo "La rinascita" e sono in cima!
Che spettacolo, ma prima di godermelo, recupero Laura che veloce arriva e gode anche lei come me della cima, di noi, del momento, della luce e del caldo del sole e di tutto il contorno!


E' una femminaaa e ha già i capelli lunghi!!! La rinascita!

Mentre scrivo ti penso e spero ti stia rendendo conto del muro che hai buttato giù ieri superando quella lama che hai idealmente devastato a colpi di carattere!


Non serve, ma gioia rende ancora più belli!

Che gioia in cima!
E quanto mi sembra strano passare di qua e di là per preparare l'autoscatto ...che poi il selfie viene anche meglio...


Bellissimo! ...e senza portarsi in giro una canna da pesca! ...certo che se servisse almeno per rinviare lungo...un pensierino, forse!!!

Discesa bella, tutto ok!
Oggi apre lei la discesa, appesa a Cross la mia blu che fa la brava e si fa recuperare docile e con facilità...
La povera Criss, la mia rosa che stiamo involontariamente snobbando e comunque me la farà pagare appena possibile!!!
Speriamo non domani ...che col Fibra si va a cercar di togliere un sassetto che punge da qualche anno nella scarpa...







E arrivo anche io!!!

Guarderò passare il tempo e godrò ogni momento e se cambierà in fondo...

Che bello avere tempo e potersi fermare...


Bello anche solo pensare di esser stati lassù a scalare e poi là al sole a mangiare un amaretto!

Una panchina naturale sotto il Torrione della grotta ci accoglie per una mezz'oretta, mentre il cielo diventa sempre più limpido e il sole ci scalda fuori e dentro...


Per un attimo si può sognare di essere in paradiso...

Poi giù quasi di corsa perchè ci piace, non per fare in fretta. Siamo nei tempi.
Ringraziamenti e complimenti reciproci, saluti, baci e abbracci, abbracci, baci e saluti!!!
E alla prossima scalata!
...infilandoci chissà, tra le spaccature della grigna o, meglio, su uno spigolo e, magari, dopo aver affrontato anche un monomio, un polinomio e un prodotto notevole!!!!
A presto che lo Ste, quest'estate vuole scalare!
Eeeeh? Cosa hai detto? quello spigoloooo????
Wow! Non sarebbe male...

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