Un altro sentiero, un altro desiderio soddisfatto
e un regalo inaspettato.



E' estate, estate di vacanza ma non proprio per tutte/i...
Bisogna studiare e quindi, a volte, capita che studii insieme anche lo Ste!
Dicono che sia bravo ma non ne sono mai certo fino a quando vedo risultati positivi e poi nemmeno, perchè i risultati positivi sono raggiunti dal mio assistito o dalla mia assistita, non da me!
Io posso giusto metterci il massimo e devo farlo, sennò non dormo di notte.
Il fallimento, nel caso, è sempre e prima di tutto mio.
Non è questione di voti e di risultati assoluti, ma è questione di far nascere dedizione, onestà, impegno verso se stessi e, se possibile, passione nelle cose utili alla propria vita.
...e il fallimento è un aspetto possibile, nonché il peggiore da reggere nel mio lavoro.
Prodotti notevoli, equazioni, sistemi di equazioni e anche grammatica inglese, vocabolario, verbi ...che quasi non mi capacito...
Studio insieme con dedizone e, quando dall'altra parte sento e percepisco dell'impegno, studio anche con piacere.
Nel caso contrario il piacere si trasforma in stress.



Qui poi oggi sono come Alice nel paese delle meraviglie ma la professionalità non mi permette di aggiungere altro oltre a questa bella storia.
Studio davvero volentieri spinto da ispirazione, affetto e passione ma, appena mi libero, tolgo il disturbo e scappo a far quel che so far meglio, ovvero gironzolare, se poi è in montagna è anche meglio! Oggi mi presento al lavoro con la Anthem sul tetto della macchina...



E' da tempo che fantastico su una discesa del Monte San Giorgio con la mia bici e oggi è il giorno in cui la fantasia vorrebbe diventare realtà.
Fa un caldo che solo una grande passione può muovermi ma la passione è indiscutibilmente insita in me stesso.
Per me, poi, il caldo e il freddo non sono mai stati motivo di rinuncia ad un giro in bici anche se ritengo sia importante essere attrezzati, allenati e a conoscenza di alcune regole di comportamento riguardo le condizioni della temperatura che si vanno ad affrontare.
Quasi quattro ore di studio congiunto e poi via sui sentieri del giorno!
Dopo un piatto di Casoncelli, una birra piccola, tantissima acqua e un caffè presi in un semplice ma grazioso posto per la strada, sono di nuovo alla vecchia cava di Arzo, alle pendici del Monte San Giorgio.

Oggi non mi interessa salire in cima ma voglio scendere da un sentiero che vidi camminando insieme alla classe quarta media di Riva San Vitale, la classe di Enrico: amico e compagno di scuola superiore che mi invita sempre all'uscita didattica che svolge sul monte per i suoi alunni.
Quando lo vidi la prima volta, il sentiero si presentava davvero ostico, almeno a tratti e immerso in un bellissimo bosco sul versante orientale del monte.
Ormai è tornato normale per me vedere un sentiero, un passaggio e chiedermi se io lo possa affrontare in bicicletta.
Allora eccomi qui a provare! Salgo a Meride e mi infilo in via Peyer.
Continuo fino in fondo, fino a che non si trasforma in sterrata e poi in sentiero all'altezza di una delle numerosissime edicole di Madonnine che ci son da queste parti.
Siamo già in aderenza precaria.
Il sentiero è sassoso ma i sassi sono smossi, non fissi e la bici va di qua e di là anche sul facile mezzacosta iniziale.
Devo prestare attenzione a qualche passaggio stretto e leggermente esposto a cadute dall'alto ma nel complesso si inizia sul facile!
E' poco più avanti che si presentano le vere difficoltà, appena superata una paretina molto friabile, un angolo estremamente affascinante in cui è meglio non fermarsi troppo a prender sassi in testa!







Le difficoltà di questo breve sentiero sono i sassi più grandi, i gradini sul fondo smosso e alcune roccette ben affrancate che formano certi tratti molto ripidi e sconnessi.
Capita anche che subito dopo un breve e ripido tratto roccioso ci sia un tornante stretto ed è qui che la tecnica di discesa e di curva a bassa velocità deve essere applicata al meglio, altrimenti non si passa...o si vola!
Mi ha fatto molto piacere che un paio di anni fa, ritenevo possibili certi tratti e non altri che invece, pur con grande impegno mentale, mi son lavorato, ho affrontato e infine superato! E' un breve sentiero e l'impegno fisico è relativo ma, unito alla scalata della lastricata di Meride fino in cima e alla discesa verso Serpiano o verso Crocifisso, è di sicuro un grande completamento di itinerario molto impegnativo sotto ogni punto di vista.



C'è ancora una possibilità di discesa che vorrei testare, ma questa volta dalla cima.
L'hanno Sconsigliata a me e a Rebu l'ultima volta che siamo stati lassù.
L'invito ad evitarla ha immediatamente acceso il desiderio e la curiosità quindi, per me, ci sarà ancora molto da fare da quelle parti!!!



Arrivato poi a Riva San Vitale, vado a Capolago a salutare gli amici ed ex colleghi della Ferrovia Monte Generoso per la quale lavorai come Guida in Grotta presso la "Caverna Generosa" dal 2001 al 2013.
Arriva inaspettatamente la bellissima amica macchinista Ivana che mi chiede se voglio salire con lei, su fino in cima!
La linea è chiusa al pubblico ma oggi il carico sul carrello anteriore è grande e ingombrante e servirebbero un paio di occhi in più per controllare che la linea sia a posto prima di transitare. La compagnia poi fa piacere a entrambi noi.
E' così che qualche minuto dopo mi trovo a fare quel che ho fatto spesso gli scorsi anni, trovandomi ancora abituato a cercare gli angoli giusti da osservare durante la salita, davanti e alla mia destra.
Il contrattino verbale tra ex colleghi prevede che la Anthem sia con me sul treno! Salita con Ivana e discesa con la Anthem!



La salita fila via liscissima.
Su, posso apprezzare lo stato dei lavori al nuovo albergo "Vetta" e...c'è un fresco che in questi giorni è una manna!
"Oltre alla bellissima sorpresa di trovarti qui, mi hai fatto un super regalo Iv! Che bello e che fresco!!! ...e che discesona mi aspetta...".
Arriva anche Adriano.
Non c'è più l'albergo vecchio a cui ero abituato come fosse casa ma quassù non è cambiato molto.
Adriano e il suo carretto, con un bel carico da trasferire sul treno...
Lo aiuto come sempre, come fossi stato qui solo ieri, chiacchieriamo e chiacchieriamo ancora...
Quanto mi manca la vita quassù sulla montagna d'estate.
Arrivano gli operai in discesa e Iv, così bella, è sempre gentile e impegnata a contenere le loro discrete avances e, al momento, rende più dolce anche chi non lo è!!!
Il treno parte, scende già e lei con lui!
Il bosco e i prati stanno cambiando colore come nelle mie canzoni, non perchè stia arrivando l'autunno con il suo carico di colori incredibili come gli occhi di Iv, ma perchè stanno seccando al sole...
Ha piovuto un sacco prima, poi il secco ha bloccato la crescita dell'erba verde e dei fiori.
Soprattutto però, ha anche devastato i sentieri che percorrerò tra poco con la mia scalpitante Anthem, rendendoli più difficili dell'ultima volta che li percorsi ...senza mai comunque essere estremamente impegnativi come è invece il sentiero Meride-Riva San Vitale percorso poco prima.
Sono pronto per scendere ma Adriano è sempre riconoscente e "Stefano Bevi qualcosa? Una birra?".
"Grazie!!! Facciamo metà per uno di una Adriano!".
E' estremamente piacevole respirare a pieni polmoni il profumo del fieno che quest'anno abbonda nel suo fienile.
Mi riempio i polmoni e il cuore di tutto ciò che di eccezionale ho visto, vissuto e fatto oggi, dalla sveglia alle 5:15, il mattino impegnativo nella casa delle fate ed ogni momento fino ad ora.
Ho ancora una discesa magnifica davanti a me.



La attacco ma non esagero.
Solo in un paio di punti dove vedo molto in là mollo tutti i freni per un po' e respiro tutta la velocità che la mia Anthem può sviluppare.
Arrivo a Bellavista e sento la botta di caldo che sale dal bellissimo fondovalle.
Vado giù.





Il sole è basso e la salita fino ad Arzo non mi sconvolge.
La gamba è buona, quella sì, e gira dalla parte giusta, anche il giorno dopo verso il lavoro milanese...
Ora però vorrei già la roccia sotto le dita e non i temporali in arrivo sopra la testa...invece non si può

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